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Nasce nella Procura di Palermo il pool contro il maltrattamento degli animali

La decisione di istituire uno speciale gruppo di lavoro per questi reati, tra i primi in Italia, è motivata anche dal tragico caso di Aron, il cane bruciato vivo nel centro del capoluogo siciliano, che ha sollevato un’ondata di indignazione in tutto il Paese.

di Redazione

L’enorme risonanza mediatica e la mobilitazione di cittadini e associazioni tramite social di fronte al terribile caso di Aron, il cane legato a un palo e bruciato vivo in città il 9 gennaio scorso, ha spinto il Procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, a decidere di istituire un pool di magistrati specializzato nei reati contro gli animali.

Sarà compito di questo nuovo gruppo condurre indagini mirate per scoprire e perseguire in modo puntuale condotte criminose che prendono di mira gli animali, collaborando con istituzioni come la Prefettura e il Garante Regionale dei diritti degli Animali.

«Le ragioni e le occasioni di tale fenomeno sociale sono le più varie, vuoi per lo sfruttamento della forza animale (è notoria la permanenza di carrozze trainate da cavalli posteggiate nei siti turistici anche nelle ore più calde dei mesi estivi), vuoi per le corse clandestine (quasi sempre notturne) di cavalli, vuoi per i combattimenti illegali tra cani o altri animali, sui quali si innestano le scommesse di certa delinquenza periferica, anche organizzata», scrive il capo dei pubblici ministeri. «E ci sono anche realtà clandestine di macellazione di animali da carne, di commercio di animali da compagnia senza alcun tipo di controllo veterinario e comunque al di fuori delle autorizzazioni di legge, anche in violazione della normativa fiscale».

De Lucia ha quindi deciso di affrontare quello che è un problema endemico e profondamente radicato nel territorio siciliano, organizzando un gruppo di lavoro specializzato, che sia in grado di affrontare in modo sempre più efficace i reati contro gli animali e promuovere un dialogo costruttivo con le istituzioni

«Da ultimo», spiega, «il recente caso del cane dato alle fiamme in pieno centro cittadino, fatto che ha scosso la sensibilità di moltissime persone ed ha avuto un’eco mediatica molto importante, ha indotto alla riflessione di organizzare un gruppo di lavoro specializzato proprio nelle attività investigative che hanno come primo obiettivo quello della emersione delle condotte criminose, e di assicurare alla giustizia i colpevoli».

Anche per questo, il gruppo sarà composto da quattro pubblici ministeri coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. E soddisfazione è già stata espressa da diverse associazioni animaliste. Tra le prime a complimentarsi Animal Law Italia. «L’esempio di Palermo», hanno scritto, «rappresenta uno dei primi passi in avanti concreti in Italia per garantire una magistratura dotata di competenze specifiche nel campo della tutela animale».

(Foto d’apertura: IPA)

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