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Le lacrime rosse del ratto: la cromodacriorrea

Se il ratto piange lacrime di colore rosso, solitamente non c’è da preoccuparsi: si tratta di un fenomeno naturale che ha funzioni protettive e lubrificanti. Tuttavia, può capitare che la lacrimazione rossastra sia causata da infezioni virali: per questo motivo occorre sempre fare accertamenti.

di Giulia Delvecchio

Una delle condizioni fisio-patologiche che può colpire il ratto è la cosiddetta “cromodacriorrea”: questa malattia causa la produzione di lacrime rossastre nel ratto, erroneamente scambiate per sangue, che possono spaventare molto i proprietari.

Il ratto (rattus norvegicus) è un roditore originario delle regioni temperate dell’Asia Centrale, da cui si è diffuso in tutto il mondo. È un animale sociale e un ottimo pet, in grado di creare relazioni profonde con la nostra specie.

Come sono prodotte le lacrime rosse del ratto

I ratti possiedono, posteriormente a ciascun globo oculare, la cosiddetta “ghiandola di Harderian” che ha diverse funzioni tra cui la lubrificazione della congiuntiva e la produzione di feromoni, inoltre svolge il ruolo di proteggere la retina dai raggi UV. Questa ghiandola produce una sostanza che presenta alti livelli di pigmenti, chiamati “porfirine”, che conferiscono alle lacrime un colore rosa, rossastro o arancione.

Le secrezioni possono mostrarsi a livello perioculare, del naso o sulle zampe, se il ratto si pulisce; normalmente possono essere presenti in piccole quantità ma tendono ad aumentare in condizioni di stress acute, dolore o paura. Oltre a queste cause, possono sottendere anche alcune condizioni patologiche, pertanto in ogni caso il fenomeno delle lacrime rosse nel ratto non va sottovalutato e richiede una visita clinica accurata e accertamenti diagnostici. 

L’infezione virale può causare l’insorgenza di lacrime rosse nel ratto

Tra le cause della comparsa di cromodacriorrea c’è una sottostante congiuntivite o la presenza di un’infezione data dal virus della “sialodacrioadenite”, nello specifico un coronavirus che può portare ad infiammazione e edema delle ghiandole salivari cervicali. È una patologia estremamente contagiosa che compare inizialmente con una rinite e, successivamente, determina necrosi dell’epitelio ed edema a carico delle ghiandole salivari e lacrimali, con risentimento dei linfonodi locali. 

Non è nota una terapia specifica e la remissione è possibile entro un mese dall’insorgenza, ma nel frattempo occorre trattare le lesioni oculari conseguenti alla disfunzione lacrimale, in particolare ulcere corneali e infiammazioni.

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