L’aggressione mortale dei rottweiler: ma sono sempre cani così pericolosi?
Non esiste un elenco di cani pericolosi: la pericolosità dell’animale viene stabilita a seconda del suo comportamento e di fatti specifici. E’ comunque necessario regolamentare a livello nazionale la detenzione di esemplari di particolari razze, scelte spesso da persone poi incapaci di gestirli: è il parere di Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione degli animali.
di RedazioneI carabinieri della compagnia di Bracciano hanno consegnato alla Procura di Civitavecchia una relazione sull’attacco letale all’uomo di 39 anni sbranato da tre rottweiler, pare scappati dal giardino di una casa a Manziana, in provincia di Roma, mentre passeggiava su un sentiero nel parco di Macchia Grande. Gli animali sono stati sedati e portati nel centro cinofilo del lago di Bracciano, dove per ora si trovano.
Al momento le ipotesi investigative comprendono anche il sospetto che non sia stata la prima fuga dei rottweiler. Il proprietario dei cani potrebbe essere indagato non solo per omessa custodia degli animali, ma anche con l’ccusa di omicidio colposo. In attesa che le indagini facciano il loro corso, questa tremenda aggressione suscita grande dibattito sulla pericolosità di certe razze di cani, capaci di aggredire mortalmente, e sulla liceità di detenerli come animali da compagnia. Un dibattito che ritorna ad ogni emergenza e che sarebbe ora trovasse risposte e direttive concrete. L’Organizzazione internazionale protezione degli animali, con un comunicato diffuso proprio in questi giorni, si è così autorevolmente espressa sull’argomento.
“Oipa chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze.
Ma come gestire un cane cosiddetto ‘pericoloso’ e cosa dice la legge sulla loro gestione? Anzitutto non esiste un elenco di cani ritenuti ‘pericolosi’. Nel 2006 il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la ‘tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani’, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose.
Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.
‘Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici’, spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. ‘In caso di morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane ‘impegnativo’.
In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico”.
Tutte le foto: IPA
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