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La seconda vita di Buggy, “condannato” perché anziano

Un anziano felino in perfetta salute viene tradito dalle persone di cui più si fida: la sua famiglia. Viene lasciato dal veterinario perché ponga fine alla sua vita, per loro il micio è ormai troppo vecchio, non lo vogliono più. Il salvatore del gatto sarà proprio il veterinario, che si rifiuta di accogliere la richiesta di sopprimerlo e cerca per lui una nuova casa

di Redazione
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Buggy è un gatto nero, paffuto e con occhioni verdi ipnotici che ricordano quelli del fantastico Gatto con gli stivali. Il dolce micio passa tutta la vita in Canada con una famiglia che gli vuole bene, lo coccola e gli sta sempre accanto, fino al suo quindicesimo anno di età… quando decide di non volerlo più.

I proprietari sono fermamente convinti della decisione: il felino è ormai troppo anziano, vogliono sottoporlo all’eutanasia e lo portano dal veterinario di fiducia con quell’intento.
Il medico è scioccato, non capisce e naturalmente non condivide la decisione: controlla lo stato di salute di Baggy e certifica che sta benissimo e non ha alcun tipo di sofferenza causata dall’età. Perché mai dovrebbe essere soppresso?

Il veterinario, data la situazione insensata, cerca di fare ragionare i proprietari, pensando che abbiano mal interpretato qualche forma di comportamento del gatto: non ha alcun malessere, spiega, è un animale in ottima salute. Quello che comprende, però, è la certezza che quelle persone non vogliano più bene al povero Buggy.
La famiglia del gatto non sente ragioni: chiedono l’eutanasia per Buggy perché ormai è diventato anziano ed è troppo lento.

per Interno
@comrescuemontreal


La scelta di sopprimere un animale domestico, per fortuna, è strettamente regolamentata. In Italia, ad esempio, l’eutanasia può essere presa in carico da un veterinario solo in casi di malattie incurabili e forti sofferenze che gravino sul benessere dell’animale.
Il valore dell’esistenza di un quattrozampe senior non diminuisce con l’arrivo dell’anzianità, anzi! Le energie, l’amore e l’entusiasmo che un gatto ci dedica, soprattutto quando le forze iniziano a diminuire, ci fanno capire ancora di più quanto ci voglia bene.

Per fortuna il veterinario di Buggy ne è ben consapevole e difende il suo diritto a vivere. Il medico si rifiuta di sopprimerlo, decidendo invece di prendersi carico lui stesso del gatto e lo tiene in clinica per alcuni giorni. In questo poco tempo, l’animale diventa l’aiutante più simpatico della clinica veterinaria: tutti si accorgono subito del suo carattere dolce, curioso e coccolone.
Lo scopo dei veterinari è trovare a Buggy una nuova famiglia che lo ami nonostante il suo stile di vita da “nonnino”, per questo contattano l’associazione Chatons Orphelins Montreal che si occupa di adozioni e insieme diffondono la vicenda del micio.

Buggy merita un lieto fine. In poche settimane il dolce batuffolo nero riesce a trovare una nuova famiglia che lo ama per com’è e che gli permette di vivere al meglio la sua vita.

Testo di Aurora Castorina

Foto: @comrescuemontreal

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