La compagnia di un gatto o di un cane “vale” almeno 80 mila euro l’anno: la ricerca
Qual è il valore della compagnia di un animale domestico? E soprattutto, si può quantificare? Secondo una recente ricerca scientifica, sì: il valore è di circa 80 mila euro l’anno. La cifra, ottenuta attraverso calcoli statistici, simboleggia in termini economici i miglioramenti apportati dalla vicinanza di un animale alla soddisfazione della vita di una persona e al suo benessere generale. E c’è di più: accanto al nostro quattrozampe, siamo felici come con un buon marito o una buona moglie!
di Lorenzo Sangermano
Chi possiede un animale domestico lo sa bene: la loro presenza dona una compagnia costante e riempie la vita di affetto. Ma quanto “vale” realmente la loro vicinanza in termini di benessere e felicità? Secondo un recente studio inglese, avere un animale domestico incrementa la soddisfazione di vita di una persona in modo significativo, tanto da poter quantificare questo beneficio in termini economici: fino a 80 mila euro all’anno. Lo studio, condotto da un team di economisti e psicologi e intitolato “The Value of Pets: The Quantifiable Impact of Pets on Life Satisfaction”, è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of Economic Behavior & Organization”.
I ricercatori hanno utilizzato un approccio innovativo per superare quello che viene chiamato “il problema della causalità inversa”, ovvero il fatto che le persone felici potrebbero essere più propense ad avere un animale domestico. Per superare questo ostacolo metodologico, hanno adottato un approccio nuovo e hanno utilizzato la cosiddetta “variabile strumentale”.
Ecco come si è svolto lo studio: il team ha sfruttato situazioni in cui i vicini di casa si chiedono reciprocamente di sorvegliare le proprie abitazioni quando sono assenti ad esempio per un viaggio. Questa dinamica, correlata alla probabilità di prendersi cura anche degli animali domestici del vicino, è stata utilizzata come strumento per isolare l’impatto causale della compagnia animale sulla soddisfazione di vita, controllando al contempo altri fattori potenziali di distorsione come la preesistente relazione con i vicini.
La base dati utilizzata per l’analisi è l’Innovation Panel, parte dell’UK Household Longitudinal Survey, un’indagine sulle famiglie britanniche che raccoglie informazioni dettagliate su vari aspetti della vita, tra cui la soddisfazione personale, i tratti della personalità e la presenza di animali domestici. Concentrandosi sulle risposte relative al possesso di animali e alla frequenza con cui si sorveglia la proprietà dei vicini, i ricercatori hanno così costruito il loro modello statistico.
L’aspetto più interessante e curioso della ricerca è stato il tentativo di quantificare in termini monetari il valore della compagnia animale. Per fare ciò, gli studiosi hanno utilizzato il “life satisfaction approach”, un metodo impiegato in economia che stima il “prezzo implicito” dei diversi fattori della vita, analizzando come questi influenzano la soddisfazione generale. Ad esempio, studi precedenti avevano stimato che il matrimonio, rispetto alla condizione di single, valesse 70 mila sterline all’anno (circa 81 mila euro) in termini di felicità.
Applicando questa logica, i ricercatori hanno confrontato l’aumento di soddisfazione di vita associato al possesso di un animale domestico con l’incremento di soddisfazione derivante da un aumento di reddito.
Mentre un’analisi statistica semplice, senza l’utilizzo della variabile strumentale, non mostrava un impatto significativo, una volta applicato l’approccio elaborato l’effetto della compagnia di un cane o di un gatto sulla soddisfazione di vita è risultato positivo, consistente e statisticamente significativo, con un aumento stimato tra i 3 e i 4 punti su una scala da 1 a 7.
Tradotto in termini monetari, questo incremento di benessere è stato valutato fino a 70 mila sterline all’anno, proprio quanto la compagnia di una persona amata, come il marito o la moglie.
Il dato, del tutto paragonabile al valore attribuito agli incontri sociali regolari, suggerisce che il legame con un animale domestico può avere un impatto emotivo e psicologico profondo, davvero molto simile nell’intensità e nella soddisfazione che ne deriva a quello delle relazioni umane più strette. In alcuni casi, anzi, pare che la relazione con un animale superi in valore quella con un partner umano.
Sebbene la ricerca non si spinga a fare un confronto diretto e definitivo, il valore economico stimato per la compagnia animale è dello stesso ordine di grandezza di quello attribuito, in studi precedenti, al matrimonio.
Insomma, la compagnia degli animali non è solo un piacere, ma un vero e proprio fattore di incremento della soddisfazione di vita, con un alto “prezzo” positivo in termini emotivi e psicologici. Questi risultati potrebbero avere implicazioni importanti, ad esempio per le politiche sanitarie e sociali volte a promuovere il benessere individuale, suggerendo di considerare il ruolo degli animali domestici come un potenziale strumento per migliorare la qualità della vita delle persone.
Foto: IPA
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