Skip to Content
image description

 Il piccione “in galera” perché (forse) era una spia

Catturato lo scorso maggio a bordo di un peschereccio indiano perché aveva due anellini alle zampe, l’uccello è finito in gabbia negli uffici della polizia: il dubbio era che fosse un agente speciale di Pechino inviato a riprendere con telecamere nascoste. Ora, otto mesi dopo, è stato finalmente liberato: non è uno 007, ma un piccione da gara che si era perso.

di Redazione
per apertura e Instagram

Una spy story in piena regola: il presunto 007 fermato perché portava anelli sospetti e aveva tatuaggi indecifrabili, e rinchiuso in un centro di “massima sicurezza”. Poi le indagini a rilento, perché con soggetti di tale pericolo non si sa mai e infine…
Leggete questa storia che viene dall’India perché è davvero curiosissima. E soprattutto perché lo 007 in questione è un… piccione, sissignori. 

Lo scorso maggio, un solerte marinaio a bordo di un peschereccio indiano che rientrava al porto di Pir Pau, alla periferia di Mumbai, vede in lontananza un uccello posarsi sull’imbarcazione. Di uccelli attratti dall’odore del pesce in realtà ce n’erano ben più di uno, ma l’uomo nota quel piccione perché ha qualcosa di diverso dagli atri, che luccica sotto il sole: due anellini alle zampe. Il marinaio si avvicina, il volatile non sembra affatto spaventato dalla sua presenza e si lascia prendere. Molto strano.

Portato al cospetto del comandante del peschereccio, il piccione sospetto viene esaminato meglio e si scopre che sotto le ali ha due scritte sbiadite e poco leggibili, in una lingua che hindī non è, ma mandarino! E così scatta l’allarme. E se il piccione fosse un agente inviato dalla Cina? E se ci stessero spiando? Forse, probabile, quasi sicuro. 

L’uccello viene rapidamente messo in una gabbietta dalla polizia e lì tenuto a lungo negli uffici, prima di essere finalmente consegnato ai medici di un centro di recupero per animali nella città di Mumbai: l’ordine è quello di trattenerlo rinchiuso e di non lasciarselo scappare. Era necessario scoprire cosa fossero quegli anelli e quelle scritte. Per fortuna il mistero si è chiarito, anche se con tempi non proprio celeri. Ci sono voluti otto mesi, infatti, perché la polizia indiana desse all’ospedale il permesso di rilasciare il piccione.

Gli anelli tolti dalle sue zampe si sono rivelati anelli e basta, non erano telecamere per riprendere dal cielo. E le scritte sotto le ali non erano messaggi in codice, ma semplicemente identificavano l’uccello, un piccione da gara utilizzato sull’isola di Taiwan in competizioni sportive sull’acqua. Lo 007 aveva dunque solo perso la strada e percorso ben 5000 chilometri dal suo Paese fin lì: in ogni caso, era un innocuo piccione. L’agenzia di stampa Press Trust of India ha diffuso in questi giorni il comunicato della polizia di Mumbai. “Un piccione, sospettato di essere utilizzato dai cinesi a fini di spionaggio e tenuto in custodia in un ospedale veterinario di Mumbai dopo essere stato catturato otto mesi fa, è stato rilasciato. Il 29 gennaio il Petit Hospital for Animals Bai Sakarbai Dinshaw ha chiesto il permesso della Polizia per liberare l’uccello, dopodiché è stato liberato il giorno 30 di gennaio”.

Foto: IPA

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati