Dieci ore e due team di specialisti: il fantastico salvataggio della balena spiaggiata
Un lieto fine raggiunto con tanta determinazione. Dopo ben 10 ore di difficile lavoro, i soccorritori sono finalmente riusciti a riportare in mare aperto una balena che si era spiaggiata. Hanno dovuto lottare duramente contro il tempo: l’animale, una femmina giovane, doveva essere continuamente tenuta bagnata con secchiate di acqua di mare e asciugamani umidi. Senza questi accorgimenti, la sua sorte sarebbe stata segnata
di Manuela Chimera
Questa balena pilota, nota anche come delfino pilota, deve ringraziare i soccorritori e la sua buona stella se può nuotare ancora felicemente nell’oceano. Il globicefalo in questione, una giovane femmina, si era spiaggiato e non riusciva più a ritornare in mare. È stato il duro lavoro dei soccorritori, ancora una volta, a fare la differenza: ora il cetaceo è salvo ed è tornato alla sua vita di sempre.
Tutto inizia quando la British Divers Marine Life Rescue (BDMLR) ha ricevuto una segnalazione relativa a un cetaceo spiaggiato nella zona di Gwithian Beach, vicino a St Ives, in Cornovaglia. L’associazione si è subito attivata, inviando prontamente una squadra di soccorso sul posto.
Appena arrivati, si sono resi conto che si trattava di una balena pilota femmina e hanno subito iniziato la procedura del caso. I soccorritori della British Divers Marine Life Rescue, supportai dalle squadre specializzate della Guardia Costiera di Sua Maestà, avevano un duplice compito: da una parte cercare di rimandare il cetaceo in acqua, dall’altra fare in modo che nel frattempo rimanesse idratato per poter sopravvivere.

Dopo le prime valutazioni, i soccorritori si sono concentrati nel fornire aiuto immediato all’animale. La prima operazione è stata quella di avvolgere la balena in asciugamani umidi, bagnandola continuamente con secchiate di acqua di mare in modo da tentare di mantenerla in vita.
Una volta stabilizzata la situazione, hanno proceduto a rimettere in acqua l’animale, approfittando anche dell’arrivo dell’alta marea. Anche in questo caso i volontari del British Divers Marine Life Rescue hanno lavorato a stretto contatto con il team della Guardia Costiera, che è rimasta sul posto fino a quando i volontari non hanno rimesso il cetaceo in acqua. L’arrivo dell’alta marea era il momento propizio, ma era necessaria tutta l’assistenza possibile.
In un video pubblicato su “What’s The Jam” si vede la balena pilota riprendere confidenza con l’acqua. Sfruttando l’appoggio ad alcune rocce, piano piano il cetaceo è riuscito a girarsi nella giusta posizione e a ritrovare stabilità, dirigendosi poi finalmente verso il mare aperto. Il tutto fra la gioia e il sollievo non solo dei soccorritori, ma anche degli abitanti del paese che stavano assistendo, a distanza di sicurezza come è giusto che sia in questi casi, all’incredibile salvataggio.
Se vi state chiedendo che animale sia una balena pilota, è presto detto. Nonostante il nome, non è una balena vera e propria, bensì un delfino. Infatti il nome scientifico della specie è Globicephala melas, ma è maggiormente nota come globicefalo, balena pilota o delfino pilota. Questo perché è un cetaceo che fa parte della famiglia del Delphinidae.
Questo cetaceo presenta un corpo massiccio, con due lunghe pinne pettorali a forma di mezzaluna. Ma la vera particolarità è data dalla testa, di forma arrotondata, da qui la definizione “globicefalo”. La fronte è decisamente sporgente e finisce con un rostro corto. La pelle è nera, tranne che per una chiazza fra petto e ventre di colore bianco.
Lunghi al massimo 8,7 metri, questi particolari delfini si avvicinano spesso alle imbarcazioni. Li si può avvistare sia nell’oceano Atlantico del Nord, che nelle acque delle Falkland (nell’oceano Atlantico del Sud) e del Benguela (in Angola). Si nutrono soprattutto di cefalopodi ed emettono tipicamente un soffio che può superare anche il metro di altezza.
Foto: IPA
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