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Come si mantiene un acquario?

Avere un acquario in casa è un’esperienza affascinante e rilassante, ma bisogna saper scegliere le giuste specie di pesci e le piante adatte per creare un ecosistema perfetto all’interno delle mura domestiche. Con qualche accorgimento, è possibile creare un angolo acquatico ricco di vita, in cui i pesci convivono in tranquillità. Se state pensando di intraprendere questo percorso, ecco i nostri consigli per il vostro acquario di acqua dolce

di Pietro Santini
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Secondo il Rapporto Assalco-Zoomark 2024 sull’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, in Italia ci sono 65 milioni di animali domestici. Non è un mistero che gli italiani siano grandi amanti dei cani e dei gatti: i primi sono quasi 9 milioni, mentre i gatti superano i 10 milioni nelle nostre famiglie.
Ma il dato davvero sorprendente riguarda i pesci: sono circa 30 milioni i pesci che nuotano negli acquari delle nostre case, una cifra sorprendente, ma che conferma la passione degli italiani per il mondo acquatico.
Se siete tra i milioni di persone che hanno già un acquario, o se state pensando di comprarne uno, ecco la nostra guida per avere un acquario pulito e dei pesci sani!

Come mantenere un acquario di acqua dolce?

L’acquario di acqua dolce è particolarmente indicato per chi è alle prime armi, in quanto la manutenzione richiesta è inferiore rispetto ad altri tipi di acquari e anche la spesa è generalmente più contenuta.

Scegliete la vasca che preferite, tenendo a mente il numero di pesci che volete inserire, e individuate una postazione per il vostro acquario che sia innanzitutto vicina ad una presa di corrente e lontana dalla luce diretta del sole.

Lo step seguente è quello dell’acqua, che deve rispettare dei parametri che garantiscano il benessere  dei pesci e delle piante che andrete ad inserire in un secondo momento.

I parametri in questione sono 3 e si riferiscono alle caratteristiche che l’acqua deve avere all’interno di un acquario di acqua dolce:

  • La composizione dell’acqua (in particolar modo la durezza)
  • Il pH (l’ideale è un pH neutro a 7)
  • La temperatura (generalmente attorno ai 24-27 gradi)

Una volta certi di aver considerato tutti questi aspetti, potete passare all’arredamento dell’acquario e all’inserimento (graduale) dei pesci.

La scelta dei pesci da tenere in acquario

Il passo più importante è sicuramente scegliere accuratamente i pesci da mettere nell’acquario. Per i principianti è consigliabile non affidarsi esclusivamente alle ricerche sul web ma chiedere il parere di un esperto e magari recarsi direttamente in un negozio specializzato per ricevere un’assistenza più accurata.

In linea generale, però, possiamo dire che esistono alcune specie di pesci che sono particolarmente indicate per i possessori di acquari di acqua dolce non ancora esperti e sono i seguenti:

  • Guppy
  • Corydoras
  • Platy

Il Guppy, nativo della zona dei Caraibi, è senz’altro uno dei pesci più conosciuti tra chi possiede acquari ed è molto facile da allevare in quanto onnivoro e particolarmente socievole, soprattutto con i Corydoras e con i Platy appunto. Quest’ultimo è un pesciolino rosso che appartiene alla stessa famiglia dei Guppy e, come i primi, ama la socialità ed è molto mansueto. Scegliendo queste tre specie, non avrete difficoltà a farle convivere. Attenzione però alla proporzione tra maschi e femmine, perché il loro istinto riproduttivo è molto marcato e alcuni possono persino incrociarsi con altre specie. Non vorrete trovarvi l’acquario pieno di Guppy e Platy, giusto?

Come scegliere le piante giuste per un acquario

Le piante da acquario ricoprono un ruolo molto importante all’interno dell’ecosistema che andrete a ricreare. Come tutte le piante, trasformano l’anidride carbonica in ossigeno e prevengono la comparsa di alghe infestanti, oltre a rendere il vostro acquario più vivo per chi lo guarda e più vivibile per i piccoli ospiti.

Dovete sapere che scegliere le piante giuste per un acquario è un’operazione tutt’altro che scontata e va fatta in considerazione dei pesci di cui si dispone.

I Guppy e i Platy ad esempio, amano nascondersi o riposare tra le piante, quindi in questo caso è meglio scegliere la Cabomba o il Myriophyllum e magari combinarle con altre piante da acquario come la Salvinia e la Lemna Minor, che permettono di ridurre l’intensità della luce e aiutano a ricreare un ambiente naturale per questi pesciolini.

Discorso diverso invece per chi possiede pesci rossi. In questo caso meglio virare su piante dalle foglie più robuste (onde evitare che gli ospiti possano rosicchiarle) come la Vallisneria (una delle più diffuse e apprezzate) o l’Anubias, un’altra pianta molto resistente e difficile da sradicare. L’Anubias inoltre può essere facilmente ancorata ai legnetti o alle piccole rocce che si utilizzano come arredamento dell’acquario, in quanto non necessita del classico fondo di acqua dolce, composto da argilla e ghiaia.

Se siete principianti esiste un’alternativa che vi permetterà di gestire il vostro acquario con maggiore facilità ed è quella di acquistare una vasca già completa di ogni tipo di ornamento e arredo, anche se in questo caso si tratta ovviamente di piante sintetiche che non svolgono alcun compito per la salute dei pesci e non hanno altro valore se non quello ornamentale, però per molti potrebbe comunque essere la giusta soluzione per iniziare questo percorso.

Il giusto sistema di filtraggio per mantenere l’acquario

Il sistema di filtraggio dell’acquario è un elemento essenziale e va scelto accuratamente. Il compito del filtro è quello di ripulire l’acqua dalle sostanze di scarto che producono i pesci e le piante, eliminando l’ammoniaca prodotta dagli escrementi e i nitriti dannosi per la vita all’interno dell’acquario. Quello che in natura viene svolto dai microorganismi decompositori, nell’ambiente domestico è sostituito da un sistema di filtraggio di tre tipologie:

  • Meccanico (composto da spugne e lana di perlon, adatto a trattenere soprattutto piccoli pezzi di cibo)
  • Biologico (composto da batteri che si occupano della trasformazione dell’ammoniaca in azoto)
  • Chimico (il più diffuso è quello al carbone attivo)

Essendo un componente così cruciale, anche in questo caso è consigliabile rivolgersi agli esperti per far sì che la scelta sia quella più adatta alle vostre esigenze.

Sarà vostro compito accertarvi del corretto funzionamento del sistema di filtraggio dell’acquario e occuparvi della sua manutenzione mensile. Per quanto riguarda la sostituzione dei pezzi, considerate che le spugne hanno una durata di almeno tre mesi, mentre il carbone va cambiato dopo meno di un mese.

Perché l’acqua dell’acquario non è limpida? Ecco ogni quanto pulirla

Questa è una delle domande più frequenti tra i possessori di acquari di acqua dolce: avete seguito tutti i consigli e le istruzioni pedissequamente ma l’acqua dell’acquario non è comunque limpida. Per quale motivo?

Innanzitutto dovete sapere che non è raro trovare acquari in cui l’acqua risulti torbida e le motivazioni sono più di una. Se l’acqua assume un colore tendente al verde è tutta colpa delle alghe: la loro proliferazione eccedente, causata da un’eccessiva esposizione alla luce o a uno squilibrio di nutrienti fa sembrare l’acqua torbida e melmosa. Tra le cause della “fioritura” delle alghe può esserci anche un uso troppo intenso dei fertilizzanti per le piante da acquario, quindi anche una riduzione di prodotti di questo tipo è sicuramente un’ottima idea.

Se l’acqua del vostro acquario è di colore giallo-marrone, non preoccupatevi, potrebbero essere semplicemente le sostanze rilasciate da alcune piante o da qualche ornamento come i legni. Quando l’acqua assume sfumature bianco-grigiastre invece, la “colpa” è spesso di qualche pesce che ama scavare nel substrato, ma bisogna fare particolarmente attenzione alla possibile crescita batterica, che si manifesta con la colorazione che vediamo e che va a eliminare lentamente l’ossigeno dall’acqua.

Cambiare l’acqua con maggiore frequenza non è sempre la soluzione giusta anche se, dopo un’accurata analisi dei livelli di pH e di nitrito, si può passare da un normale cambio d’acqua, effettuato una volta al mese, a uno ogni dieci giorni.

In più ci sono tecniche o strumenti che vengono in nostro aiuto per chiarificare l’acqua dell’acquario.

Imparare a chiarificare l’acqua dell’acquario

Se vi state chiedendo come chiarificare l’acqua dell’acquario, sappiate che ci sono diversi metodi, a partire dal cambio di acqua, che possono aiutarvi a raggiungere il vostro obiettivo.

Abbiamo già visto come i batteri siano essenziali per mantenere un equilibrio all’interno dell’acquario, grazie alla loro capacità di trasformare sostanze tossiche in altre meno dannose, ma il loro ruolo è cruciale anche nella pulizia dell’acqua. Allo stesso modo, è fondamentale il ruolo del filtro meccanico, che va controllato e pulito regolarmente per poter chiarificare l’acqua. Un altro consiglio utile per rendere la vasca più limpida è quello di ridurre la quantità di mangime per pesci e anche di fertilizzante, in quanto entrambi sono causa di torbidità. Quando questi piccoli accorgimenti non sono abbastanza, bisogna ricorrere ad un chiarificatore UVC, in grado di chiarificare l’acqua grazie alla luce UV, oppure agli assorbenti sintetici, che agiscono come filtri e sono in grado di rimuovere le impurità.

Prendersi cura di un acquario richiede impegno e costanza, ma è un’attività che ci ripaga permettendoci di ammirare un piccolo ecosistema acquatico tra le mura di casa. Con attenzione e qualche accorgimento, i vostri pesci potranno godere di un ambiente sano e… limpido!

Foto: IPA

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