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Cipro, i farmaci anti-Covid servono anche a curare i gatti

Per far fronte all’epidemia di peritonite infettiva felina, i servizi veterinari dell’isola hanno ricevuto un primo lotto di pillole originariamente destinate agli esseri umani per contrastare il coronavirus.

di Alessio Pagani

Questa volta le pillole anti-Covid servono ai gatti. Succede a Cipro, dove i mici domestici sono alle prese con una vasta epidemia di peritonite infettiva felina (FIP) causata da coronavirus felino che, se non trattata, è quasi sempre fatale. Così per curarli si è pensato di fare ricorso ai farmaci inizialmente pensati per gli umani.   

Definito come “focolaio FCoV-23”, il virus è stato notato per la prima volta a gennaio a Nicosia, la capitale cipriota. Nel giro di tre o quattro mesi si era diffuso, stando a quanto ricostruito dal Guardian che parlato con la Pancyprian Veterinary Association (PVA), «in tutta l’isola».    

Gli esperti dell’università di Edimburgo, indagando sull’epidemia in collaborazione con il PVA, hanno scoperto che entro 12 settimane il numero di casi di peritonite infettiva felina confermati dai test PCR (reazione a catena della polimerasi) è aumentato di 20 volte rispetto all’anno precedente.  

Difficile, per ora, dare anche conto della gravità della situazione. La Cat Protection and Welfare Society (PAWS) dell’isola ha recentemente affermato che circa 300.000 felini, sia addomesticati sia randagi, sono morti da gennaio a oggi a causa della galoppante velocità di trasmissione della malattia. I veterinari locali hanno però commentato la cifra come «un’esagerazione», fissandola a 8.000 esemplari morti nella prima metà del 2023, senza però contestare la gravità dell’epidemia.  

C’è ora una svolta, annunciata nei giorni scorsi: sebbene il virus felino mutato non sia correlato al Covid-19 e non possa essere contratto dall’uomo, il molnupiravir, il principio attivo delle pillole anti-Covid, si è rivelato benefico per i gatti con diagnosi di FIP. E potrebbe rappresentare una valida cura.   

Per questo al fine di fermare i contagi e i decessi degli animali, i servizi veterinari di Cipro hanno ricevuto un primo lotto di pillole anti-Covid, provenienti da una scorta originariamente destinata agli esseri umani. Il ministero della Salute dell’isola ha iniziato la distribuzione nei giorni scorsi: la prima fase ha riguardato 500 scatole di medicinali. Presto saranno garantite altre 2 mila confezioni.  

Il coronavirus felino è stato registrato per la prima volta negli Anni 60. Focolai di FIP, sebbene rari, si erano verificati in precedenza nel Regno Unito, negli Stati Uniti, a Taiwan e in Grecia, ma sono sempre stati confinati agli allevamenti. A Cipro il virus sembra aver assunto, invece, una forma infettiva molto più virulenta, che ha mietuto vittime anche fra gli animali domestici. Situazione che si spera ora di contenere grazie a questo nuovo protocollo di cura.

(Foto d’apertura: IPA)

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