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Chi è il gatto di Pallas, il felino “più scontroso del mondo”

Noto per l’espressione burbera e il comportamento schivo, questo piccolo gatto selvatico e non addomesticabile popola le steppe dell’Asia Centrale, ma la sua sopravvivenza è minacciata dall’avanzare delle attività umane.

di Silvia Stellacci
apertura e per Instagram

È il “gatto più scontroso del mondo”, o almeno così è conosciuto per la sua espressione burbera e il comportamento schivo che lo rende un felino indomabile e non addomesticabile. Il gatto di Pallas, chiamato anche Manul, è un felino affascinante e misterioso che vive nascosto nelle brulle e remote lande delle steppe dell’Asia centrale. Con il suo aspetto unico e le sue abitudini elusive, cattura l’immaginazione di coloro che si avventurano nel suo territorio.

Aspetto e caratteristiche uniche
Il gatto di Pallas, scoperto per la prima volta dal naturalista tedesco Peter Simon Pallas nel lontano 1776, si distingue per le sue caratteristiche peculiari. Con un corpo tozzo e la pelliccia folta, sembra molto più grande di quanto sia in realtà (60 cm dalla testa al tronco, con una coda di 25.30 cm). Le sue zampe corte e il mantello lungo lo rendono un maestro della mimetizzazione nelle rigide steppe e montagne che chiama casa.
Il pelo, denso e morbido, assume tonalità che vanno dal rossastro al grigio-giallo, fornendo al felino un’eccellente mimetizzazione con l’ambiente circostante. In inverno, il mantello diventa ancora più lungo e grigio, con punte bianche che conferiscono al gatto di Pallas un aspetto ancora più affascinante.
La testa è caratterizzata da una forma ampia e piatta, con una fronte bassa e larga.
Le orecchie sono corte, arrotondate e attaccate basse sulla testa, il che gli consente di mimetizzarsi meglio nelle aree rocciose e desertiche del suo habitat. Le orecchie, insieme agli occhi giallo-verdi e alle pupille rotonde, sono elementi essenziali per il successo del gatto di Pallas nella caccia di pica (piccoli mammiferi), marmotte e topi.
Il corpo del gatto di Pallas è compatto e muscoloso, con zampe corte e robuste che gli conferiscono una postura bassa e poderosa, adatta per il movimento agile e silenzioso tra le rocce e i cespugli delle steppe.
La coda è lunga e folta e viene spesso avvolta attorno al corpo per fornire calore aggiuntivo durante i freddi inverni delle sue terre native.

Habitat e comportamento
Questi felini solitari si adattano perfettamente alla vita nelle lande desolate e inospitali delle montagne e delle aree semi-desertiche dell’Asia centrale, distribuendosi tra la Cina Orientale e l’Iran Occidentale.
Si rifugiano nelle tane abbandonate dalle marmotte o in piccole fessure nelle rocce per ripararsi dalle estreme condizioni meteorologiche e dai predatori. Durante il crepuscolo e la notte, emergono per cacciare con pazienza e destrezza. Le zampe corte non permettono loro di correre e inseguire la preda, per questo preferiscono appostarsi e attaccare da vicino dopo essersi ben mimetizzati.

La stagione degli amori per il gatto di Pallas si verifica tra dicembre e marzo, quando maschi e femmine cercano un compagno, sfidando la natura solitaria per il bene della procreazione.
I parti avvengono tra marzo e maggio. La gestazione dura circa 66 giorni, durante i quali la femmina porta avanti il suo prezioso carico con cura e attenzione. Una volta che il momento è vicino, la femmina cerca un luogo sicuro e protetto dove dare alla luce i suoi cuccioli, spesso una tana abbandonata o una fessura tra le rocce.
Intorno ai quattro mesi di età, i giovani Manul iniziano a cacciare da soli, imparando le abilità necessarie per sopravvivere nelle dure condizioni delle terre selvagge.

Minacce e protezione
I gatti di Pallas sono minacciati dalla perdita del loro habitat naturale e dalla riduzione delle prede disponibili. Il loro territorio è sempre più invaso dalle attività umane, che mettono a rischio la loro sopravvivenza. Si stima che ci siano solo 58.000 esemplari di Manul in tutto il mondo e questo numero potrebbe diminuire se non vengono adottate misure efficaci di conservazione.
Campagne di educazione ambientale e progetti di tutela della specie, come quello denominato “Conservation of the Pallas’s cat”, stanno cercando di proteggere l’habitat di questi felini e di garantire la loro sopravvivenza per le generazioni future, educando la popolazione locale a conoscere e a convivere con questi gatti speciali, che non hanno nulla del gatto domestico.

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