C’è “Bat girl” a salvare gli animali dei kibbutz devastati da Hamas
Si chiama Nora Lifshitz ma per gli israeliani è la “ragazza pipistrello” perché normalmente si prende cura di questi animali. Ora però rischia la vita ogni giorno per recuperare cani, gatti, capre e cavalli dall’area a ridosso della Striscia di Gaza.
di RedazioneOgni guerra, purtroppo, ha bisogno di eroi e eroine. E quella degli animali scampati ai massacri di Hamas, responsabile dell’incursione compiuta lo scorso 7 ottobre, ma rimasti senza qualcuno che possa prendersi cura di loro ne hanno una davvero speciale: “Bat Girl”.
Già perché Nora Lifshitz In Israele la conoscono come “donna pipistrello”. E il soprannome di questa coraggiosissima animalista non è casuale: lei, infatti, è la fondatrice dell’Israeli Bat Sanctuary, una organizzazione non governativa impegnata nel salvataggio e nella tutela dei pipistrelli della frutta.
Questo però succedeva prima che il terrore bussasse alla porta dei kibbuz e dei moshav, ovvero gli insediamenti agricoli al confine con Gaza. Da allora, infatti, ogni giorno opera nel sud di Israele proprio in quei villaggi che sono stati evacuati alla ricerca degli animali abbandonati. Quelle che per lei sono le vittime più fragili del conflitto.
«Al momento siamo riusciti a recuperare e trarre in salvo quasi 200 animali», ha raccontato alla stampa di Tel Aviv. E non stupisce vista la natura prevalentemente agricola delle comunità assaltate e massacrate che ci siano ancora da soccorrere cani, gatti e pappagalli, conigli, ma anche pecore, galline e tacchini.
Per la giovane donna che normalmente vive circondata da 8 cani e 400 pipistrelli questa è così diventata una missione inderogabile e totalizzante. Nonché rischiosa. Lifshitz si intrufola nei punti più caldi del conflitto, quelli oggetto del lancio di razzi provenienti da Gaza. Ma non solo. Deve anche fare i conti con le restrizioni imposte dall’esercito israeliano. «Abbiamo un compito nella vita e lo vogliamo portare avanti», si limita a rispondere a chi le fa notare i rischi che corre.
Per lei prendersi cura degli animali rimasti senza famiglia o riferimenti è un dovere morale. E l’affetto delle creature salvate è il ringraziamento migliore che possa ottenere. Decisa a proseguire fino a quando tutti non saranno in salvo. Che è poi è quello che fanno gli eroi. E le eroine.
(Foto d’apertura: @israeli_bat_sanctuary)
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