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Al parco Le Cornelle è nata una piccola antilope Bongo

Fiocco rosa prezioso per questa specie: rara, bellissima e minacciata tanto da essere a rischio estinzione.

di Alessio Pagani

Fiocco rosa prezioso per questa specie: rara, bellissima e minacciata tanto da essere a rischio estinzione.

C’è una nuova arrivata tra le antilopi Bongo del parco Le Cornelle, di Valbrembo, in provincia di Bergamo. Venuta al mondo nei giorni scorsi, la piccola è parte di un gruppo ristretto di esemplari, composto da mamma Maliki, papà Curry e dalla sorella Olimpia. La neoarrivata e la sorellina, nata l’anno scorso, si sono già incontrate e durante il giorno condividono lo spazio insieme alla madre. Per incontrare suo padre, invece, dovrà aspettare ancora qualche settimana. La giovane antilope alla nascita pesava 10 chili, ma purtroppo, subito dopo il parto ha mostrato difficoltà ad alzarsi in piedi. In questa specie i piccoli, però, non possono perdere tempo: è fondamentale, infatti, che si attacchino subito alle mammelle della madre per assumere il colostro (il primo latte), da cui ottenere gli anticorpi essenziali per la loro crescita. Se ciò non accade rischiano di non sopravvivere. I veterinari del parco, così, per far fronte alle sue difficolta, sono intervenuti separando momentaneamente la piccola dalla madre e hanno applicato una speciale fasciatura alle zampe posteriori della neonata. Grazie a questo accorgimento la cucciola è riuscita ad alzarsi e ad assumere correttamente il colostro. Due giorni dopo la nascita la fasciatura è stata rimossa e la giovanissima Bongo ha iniziato da sola a reggersi sicura sugli arti.

«Un inizio in salita, ma che grazie alla dedizione e alla competenza del personale», fanno sapere dal parco, «ha avuto un lieto fine». I Bongo sono rare antilopi tipiche delle foreste pluviali dell’Africa e tutti gli esemplari in cattività sono inseriti nel programma portato avanti dagli zoo europei per tutelare le specie a rischio estinzione. Questi mammiferi dalle lunghe corna e dal bellissimo manto striato – proprio le caratteristiche che attraggono i cacciatori – stanno, infatti, progressivamente perdendo il loro habitat naturale a causa della deforestazione. Diventa così fondamentale assicurarne la conservazione, anche all’interno di strutture protette.

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