Addio allo stop in Islanda. La caccia alle balene è ricominciata!
Dopo un iniziale blocco a giugno, il governo islandese ha ripristinato la pesca dei cetacei, non senza polemiche. Di cui si sono fatti portavoce anche certi nomi importanti dell’industria del cinema di Hollywood.
di Lorenzo SangermanoL’Islanda ha recentemente sollevato una polemica internazionale ripristinando la caccia alle balene, consentendone la cattura con nuove regolamentazioni rigorose. Questa decisione ha però suscitato reazioni contrastanti tra i sostenitori della tradizione e gli ambientalisti preoccupati per il benessere dei cetacei.
Nel mese di giugno, l’attività di caccia alle balene era stata temporaneamente sospesa fino alla fine di agosto, dopo che un rapporto dell’autorità islandese per il cibo e il benessere degli animali aveva rivelato che comportava sofferenze inaccettabili per questi grandi cetacei. Ma passati i mesi estivi, è arrivato l’annuncio del ministero dell’Agricoltura e della Pesca: divieto revocato, seppure con alcune severe restrizioni.
La decisione ha scatenato reazioni forti da parte degli oppositori. Sigursteinn Masson dell’International Fund for Animal Welfare in Islanda ritiene che questo potrebbe essere l’ultimo anno di caccia alle balene nel Paese. “C’è solidarietà nel governo ed è importante per stabilire i prossimi passi verso la fine permanente della caccia alle balene”, ha dichiarato lo studioso.
Le nuove regolamentazioni impongono limitazioni importanti. La caccia alle balene deve avvenire entro una distanza di 25 metri dalla barca e non ci deve essere nell’area la presenza di cuccioli. Deve essere svolta solo durante le ore diurne, senza l’uso di elettricità, con operatori adeguatamente addestrati e l’uso di attrezzature appropriate. Queste restrizioni rendono la caccia alle balene più costosa e difficile da praticare.
Negli anni i profitti dalla caccia sono sempre più diminuiti e il sostegno pubblico in Islanda per questa pratica è in declino. Un sondaggio ha rivelato che solo il 29% della popolazione è favorevole alla caccia alle balene, principalmente tra gli anziani. Alcuni sostengono la tradizione per questioni di sovranità e indipendenza, ma molti ritengono che sia giunto il momento di porre fine a questa crudeltà.
La decisione di riprendere la caccia alle balene riguarda principalmente la balenottera comune, il secondo mammifero più grande del mondo dopo la balenottera azzurra. Il governo ha giustificato questa mossa affermando che miglioramenti nei metodi di cattura potrebbero ridurre il dolore inflitto agli animali. La balenottera comune è però considerata globalmente vulnerabile e a rischio di estinzione.
Gli oppositori della caccia alle balene, tra cui l’associazione di conservazione della natura islandese, sostengono che non ci siano argomenti validi per continuare questa pratica. In ragione di questo, hanno presentato un’istanza al governo per cercare di far revocare il ripristino della caccia.
La controversia attorno alla caccia alle balene in Islanda ha anche attirato l’attenzione a livello internazionale. Alcuni noti registi hanno firmato una petizione contro la caccia alle balene e c’è la preoccupazione di un possibile boicottaggio di Hollywood nei confronti dell’Islanda.
Mentre proprio questa, insieme a Norvegia e Giappone, rappresenta uno degli unici Paesi che permettono ancora la caccia commerciale alle balene, la pressione internazionale e la crescente consapevolezza sul benessere degli animali stanno spingendo verso l’auspicata fine una volta per tutte di questa pratica così controversa in Islanda.
La decisione sulla concessione di licenze per il prossimo anno rimane incerta, ma il 2023 potrebbe segnare una svolta cruciale per il destino delle balene.
(Foto d’apertura: IPA)
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