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Capri, eccezionale avvistamento di una foca monaca

Quello che è stato immortalato in un video diffuso dall’Area Marina Protetta di Punta Camapanella è qualcosa di straordinario: segnala la presenza di uno dei mammiferi marini più a rischio. L’esemplare verrà monitorato con attenzione, senza però recargli alcun disturbo. La priorità è la sua tranquillità.

di Alessio Pagani

Regnano stupore e meraviglia al largo di Capri. Questo succede perché di recente è stata avvistata una foca monaca, l’unica tipologia presente nel Mediterraneo e tra i mammiferi marini più minacciati di estinzione. L’esemplare è stato osservato da alcune persone a bordo di un’imbarcazione che non hanno potuto fare a meno di afferrare i loro telefoni e documentare lo straordinario incontro. Immagini poi rilanciate dall’Area Marina Protetta di Punta Camapanella che si è subito interessata al caso e ha iniziato alcune operazioni di monitoraggio.

«Se confermato», chiariscono dall’Area Marina Protetta, «l’avvistamento avrebbe una portata eccezionale. La foca monaca è infatti sparita da decenni dal nostro mare. Negli ultimi anni si è di nuovo affacciata lungo le coste italiane. L’ultimo avvistamento qualche mese fa al largo di Stromboli. Si raccomanda, pertanto, di restare a grande distanza, di non creare il minimo disturbo e di segnalarlo prontamente». Quello, in corso, potrebbe essere così un ritorno al passato.

«Fino agli Anni 30 e 40 questa foto era ancora presente tra Mitigliano e Fossa Papa, in una insenatura che è ora Area Marina Protetta e a pochissima distanza da Punta della Campanella. Era chiamata grotta del bue marino, come tante altre in Italia che vedevano la presenza di questi animali e che avevano quel soprannome», chiariscono dall’AMP. «Altri racconti passati parlano di presenza costante al Capo di Sorrento circa un secolo fa. Qualcuno, inoltre, giura di averla vista una cinquantina di anni fa nella Baia di Ieranto».

Di sicuro c’è che questi mammiferi marini vivono in grotte e insenature e proprio in queste zone la costiera ne è piena. «Sarà fondamentale ora pretendere un’attenzione ancora maggiore al traffico marittimo, al rispetto delle regole del Parco, alle tante imbarcazioni che navigheranno lungo questo tratto di mare affinché mantengano una velocità moderata», concludono dall’AMP. «Sono animali estremamente schivi e diffidenti, anche perché sono stati sterminato nei secoli scorsi. Tutelarla oggi è un dovere di tutti noi».

(Foto d’apertura: IPA)

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