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Quanti animali si possono tenere in casa?

La risposta arriva dall’OIPA: «Dipende da regioni e comuni. In Lombardia il numero massimo di animali domestici è 10, ma è necessario un regolamento univoco per una serena convivenza uomo-animale».

di Alessio Pagani

Quanti animali si possono tenere in casa senza essere considerati “accumulatori” e incorrere in responsabilità legali? Sulla questione interviene l’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA), che spesso riceve sia questo quesito sia denunce di casi di “animal hoarding”, cioè la “raccolta” compulsiva di un elevato numero di animali in spazi ristretti e sovraffollati, a tutti gli effetti una forma di maltrattamento, con i conseguenti problemi d’igiene e sanità. Da qui l’analisi delle leggi e dei regolamenti in vigore. «Fermo restando che il benessere degli animali deve essere sempre garantito, è bene sapere che alcune leggi regionali o regolamenti comunali prevedono un numero massimo di animali da compagnia che possiamo tenere con noi in casa», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dello Sportello legale dell’OIPA. «Per esempio in Lombardia è previsto, in caso di detenzione non a scopo di lucro, un numero massimo di 10 cani e gatti di età superiore a sei mesi, quindi cuccioli esclusi, con l’obbligo, in caso di un numero superiore, di darne comunicazione scritta al sindaco, che può disporre una verifica del rispetto della legge». Quindi, per sapere quanti quattrozampe possiamo tenere in casa nel rispetto della legge, occorre informarsi sulla legislazione della propria regione e sul regolamento del proprio comune. 

Attenzione anche alle le norme in vigore in caso di stallo. «La legge lombarda prevede che, in caso di temporaneo soggiorno in spazi privati, il numero degli animali ospitati non possa essere superiore a 10, qualora la permanenza superi la giornata di arrivo, e che gli animali d’affezione debbano essere sempre registrati all’anagrafe regionale», continua l’avvocato Taccani. «Anche alcuni regolamenti comunali per il benessere degli animali prevedono limiti al relativo numero di detenzione privata. Per esempio, la città di Verona stabilisce nel proprio regolamento che, qualora in un’abitazione vi sia un numero di cani superiore a 5, oppure di gatti superiore a 10, anche qui escludendo i cuccioli, per motivi di sanità, igiene e sicurezza pubblica è obbligatoria l’autorizzazione del sindaco su parere del Servizio veterinario». 

Leggi regionali e alcuni regolamenti comunali impongono un numero massimo nella detenzione di animali, a titolo privato, poiché è necessario tutelare il loro benessere e garantire condizioni igienico- sanitarie adeguate, evitando potenziali forme di maltrattamento. L’OIPA sottolinea che è auspicabile che regioni e comuni che ancora non hanno legiferato o regolamentato in materia lo facciano al più presto, per una serena convivenza uomo-animale.  

Questo poi non vale soltanto per cani e gatti. Tutti gli animali domestici, infatti, sono tutelati e godono della stessa protezione da qualsiasi forma di maltrattamento. Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha imposto a una donna, residente in Brianza, di ridurre il numero di animali presenti in casa, in quel caso più di 20 furetti e alcuni gatti. Nella sentenza del Tar viene richiamato il regolamento attuativo della regione Lombardia. Secondo i giudici, anche se la disposizione regionale si riferisce a un numero massimo di “cani e gatti”, ciò non esclude l’applicazione di un limite anche per altri animali d’affezione come, appunto, il furetto. 

(Foto d’apertura: IPA)

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