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L’incoronazione di re Carlo sarà “cruelty free”: in nome degli animali è cambiato l’olio sacro 

A differenza del crisma tradizionale, creato con le secrezioni di zibetti e l’ambra grigia dei capodogli, il nuovo sovrano sarà cosparso solo con un unguento proveniente dagli uliveti di Gerusalemme. E qualcuno si spinge persino a ipotizzare che durante la cerimonia possa non indossare il tradizionale mantello di ermellino.

di Alessio Pagani

Discontinuità e innovazione, in nome degli animali. E fin dalla cerimonia di incoronazione. Quella di re Carlo sarà “cruelty free”, ovvero con l’utilizzo di prodotti ottenuti senza crudeltà dei confronti degli animali ma ricorrendo solo a sostanze che non li danneggiano perché non sono ottenute da loro.   

Il nuovo sovrano, infatti, ha deciso di optare per un olio sacro “vegano” durante la parte della cerimonia dedicata all’unzione. Il crisma, ovvero l’unguento sacro, utilizzato sul corpo del monarca, non conterrà infatti alcun derivato di origine animale, rompendo una tradizione storica. Sino all’incoronazione di sua madre, la regina Elisabetta II deceduta a settembre dello scorso anno, il protocollo prevedeva, infatti, una specifica composizione per la creazione della sostanza con cui cospargere mani, testa e petto dei re, nel cuore dell’Abbazia di Westminster a Londra, a base di secrezioni di zibetto e ambra grigia dei capodogli.   

Le prime sono ricavate in modo piuttosto cruento dalle ghiandole perianali di questi mammiferi africani: tenuti in gabbia vengono sottoposti a spremitura delle ghiandole per ricavare una sostanza odorosa, caratterizzata da note simili a quelle del muschio. L’ambra grigia, invece, viene prodotta naturalmente dai capodogli per proteggere il loro sistema digerente dai becchi dei calamari di cui si nutrono. Ciò impedisce che graffino i loro organi. Espulsa con le feci o rigurgitata se troppo grande l’ambra grigia sviluppa un odore gradevole dopo essere stata a contatto con l’acqua marina. E vale oro: circa 35mila dollari al chilogrammo, pagati dalle società che producono profumi che la ricercano per la sua capacità di fissare gli odori.  

Carlo, però, ha deciso di dire basta a tutto questo senza rinunciare comunque a qualcosa di particolarmente simbolico. L’olio che ha scelto, infatti, è stato ottenuto dalle piante del Monte degli Ulivi a Gerusalemme, vicino al Monastero di Maria Maddalena e a quello dell’Ascensione. Del resto, come dichiarato nella nota stampa ufficiale della Casa Reale, proprio il Monastero di Maria Maddalena «è il luogo di sepoltura della nonna di Sua Maestà, la principessa Alice di Grecia». Il crisma così ottenuto è stato poi consacrato in una cerimonia nella Chiesa del Santo Sepolcro dal Patriarca di Gerusalemme Theophilos III e dall’Arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum. Ma non solo. Per arrivare al prodotto finale,  l’olio sacro è stato arricchito con diversi oli essenziali e essenze come fiori d’arancio, rosa, sesamo, cannella, benzoino e ambra. Un mix pensato appositamente per creare un prodotto il più simile possibile al “vecchio” olio sacro.  

Le novità potrebbero non finire qui. C’è chi si spinge, infatti, a ipotizzare che, sempre nel solco del suo animalismo, possa persino rinunciare al tradizionale mantello di ermellino. Secondo la stampa britannica, infatti, Carlo III potrebbe optare per una semplice e moderna divisa militare.   

(Foto d’apertura: https://www.royal.uk)

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