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I colori per cani e gatti esistono. Ma sono diversi dai nostri  

No, non vedono in bianco e nero. Al contrario di quanto si pensava in passato, anche i quattro zampe riconoscono le diverse sfumature, solo con toni differenti rispetto a noi.

di Alessio Pagani

Anche cani e gatti vedono i colori. Non come noi ma, al contrario di quanto si ritenesse in passato, la loro visione non è limitata al bianco e nero. Ci sono voluti secoli per iniziare a scoprire i segreti della vista degli altri animali, ma adesso ne sappiamo abbastanza per poter fare qualche esempio. I colori dell’iride così come vengono percepiti dalle persone solo legati ai tre tipi di recettori cromatici, chiamati coni, che si trovano nella nostra retina. Ognuno dei tre tipi di cono è particolarmente sensibile a un colore. Noi umani ne abbiamo uno per il blu, il rosso e il verde. Tutte le sfumature che vediamo sono il risultato della combinazione di questi tre colori principali. Per i cani, invece, l’arcobaleno è fatto di blu, verde e giallo: la loro visione infatti si chiama “dicromatica” e i loro coni sono sensibili soprattutto al blu e al giallo; per i gatti è la stessa cosa e lo stesso vale per moltissimi mammiferi.   

Come vedono i cani?

Appena nati sono ciechi e iniziano a vedere non prima delle tre settimane di vita, per raggiungere quella che sarà la visione normale attorno ai tre mesi. I cani sono molto sensibili ai movimenti e riescono a percepire animali e oggetti in movimento anche molto distanti, all’incirca fino a 800 metri. Hanno un campo visivo di 240 gradi e una vista binoculare, grazie alla posizione degli occhi sulla testa, che determina l’ampiezza del campo visivo e la visione periferica. 

Poiché la loro natura è quella di cacciatori, vedono meglio da lontano che da vicino. Quanto ai colori, come dicevamo, distinguono bene solo il giallo e il blu. Se stai giocando con il tuo amico a quattro zampe in un prato, dunque, meglio lanciargli una pallina gialla, al posto di una arancione, perché quest’ultima farebbe fatica a vederla. Secondo numerosi studi scientifici la vista dei cani alterna grigio, giallo e blu con combinazioni diverse elaborandone le lunghezze d’onda.   

Come vedono i gatti?

I gatti hanno occhi più grandi rispetto all’essere umano e, secondo alcuni studi, questa caratteristica è legata alla loro natura di predatori. I felini, inoltre, sono dotati di visione binoculare e hanno un campo visivo più ampio rispetto a quello degli umani, caratteristica fondamentale che permette loro di cacciare. Vedono molto meglio durante le ore notturne e sono in grado di farlo anche in condizioni di poca luce, perché hanno più fotorecettori nella retina. Hanno infatti il cosiddetto “tapetum lucidum”, ossia un tessuto oculare che riflette la luce dopo averla assorbita. Questo permette ai gatti di avere una vista molto più nitida di notte e spiega anche perché i loro occhi si vedono al buio. Come i cani, anche i felini sono in grado di vedere solo alcuni colori. I gatti hanno fotorecettori che catturano le luci verde e blu, che consentono loro di vedere determinate tinte come per esempio il giallo. Non riescono a distinguere, invece, il rosso che percepiscono come un grigio intenso. Il loro campo visivo arriva fino a 200 gradi e catturano meglio il movimento veloce rispetto alle azioni molto lente. Altro retaggio del loro passato da predatori.

(Foto d’apertura: www.akc.org)

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