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Genova, i portuali recuperano un serpente-gatto.

L’animale, velenoso ma non pericoloso per l’uomo, è stato rinvenuto in un container in arrivo al porto del capoluogo ligure. Ora è ricoverato al Cras cittadino in attesa di una ricollocazione.

di Alessio Pagani

Un serpente-gatto (Telescopus fallax) è stato recuperato, nei giorni scorsi, al porto di Genova e portato al Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) dell’ENPA, a Campomorone. Si tratta di un serpente velenoso, seppure non pericoloso per l’uomo, visto che ha i denti situati posteriormente e non ha quindi la capacità di iniettare il veleno all’essere umano. È comunque una specie aliena a queste latitudini, non essendo mai stato presente in Liguria, ma principalmente in Medio Oriente. In Italia può essere rinvenuto solo nell’estremo Nord Est al confine con la Slovenia, ma è comune in Azerbaigian, Turchia, Israele, Libano, Siria e Iraq. Sicuramente l’esemplare recuperato al porto di Genova, spiegano dall’ENPA, «è arrivato a bordo di qualche container dall’Oriente». La scoperta è stata effettuata da un portuale che ha chiamato i Vigili del Fuoco per il soccorso. Il serpente-gatto, chiamato così perché ha le pupille degli occhi a fessura verticale proprio come i felini, è stato trovato in buone condizioni e preso in carico dai volontari genovesi in attesa di trovargli una sistemazione più adeguata. Per l’ENPA la circostanza, seppure non rara, «evidenzia ancora una volta la necessità di avere in Italia una rete capillare di Cras, strutture in grado di trattare e curare correttamente animali selvatici ed esotici evitando una non adeguata detenzione di questi animali nel caso in cui non ci fossero strutture specializzate». Ma non solo. «Si è così manifestato», concludono dall’ENPA, «anche il rischio di diffusione di specie alloctone che si inseriscono per caso nei trasporti delle grandi tratte mondiali». Eventualità che va monitorata con la massima attenzione.

(FOTO: ENPA)

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