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È il pastore belga Malinois il cane più intelligente?  

Lo sostiene l’ultimo studio sulle abilità cognitive dei quattrozampe condotto dai ricercatori dell’Università di Helsinki. Sul podio anche border collie e hovawart.

di Alessio Pagani

L’avvertenza è d’obbligo: non è una verità universale e nemmeno basata su un campione significativo della popolazione canina. L’ultimo test cognitivo sulle capacità intellettuali dei cani, però, è senz’altro degno di nota. Anche perché rappresenta, se non altro, un punto di partenza per intavolare la discussione su cosa significhi realmente intelligenza per i quattrozampe.

Lo studio, pubblicato sull’illustre rivista “Scientific Reports”, ha sottoposto 1.002 cani al test cognitivo “smartDOG”. L’obiettivo è esaminare l’abilità dei partecipanti canini nella strategia di risoluzione dei problemi, nel controllo degli impulsi, nella capacità di leggere i gesti umani; inoltre permette di valutare il comportamento, la memoria e il ragionamento logico di questi animali.

E i risultati hanno lasciato poco spazio ai dubbi. Tra i cani che hanno partecipato, i border collie hanno totalizzato un punteggio di 26 su 39 ma non tanto quanto il pastore belga Malinois, che ha ottenuto 35 punti. Esito che fa il paio con il ricorso, ormai massiccio, a questo tipo di cani per i settori di ricerca, soccorso e prevenzione. Sia in ambito civile, sia militare.

Sul terzo gradino del podio si piazza l’hovawart, una razza tedesca, con 25 punti. Medaglia di legno per il cane d’acqua spagnolo (spanish water dog). Lontani dalle vette, invece, golden retriever e labrador, arrivati rispettivamente 13° e 9°.  

«La maggior parte delle razze aveva punti di forza e di debolezza», ha chiarito l’autrice dello studio Saara Junttila dell’Università di Helsinki. «Il labrador retriever è molto bravo a leggere i gesti umani, ma non così bravo nella capacità di risolvere problemi spaziali. Alcune razze, come lo shetland sheepdog, invece, hanno ottenuto punteggi abbastanza uniformi in quasi tutti i test».   

Anche al vincitore sono state riscontrate “debolezze”, soprattutto durante il test del cilindro, prova in cui il quattrozampe è chiamato a resistere al richiamo del cibo che vede, ma che gli è impossibile raggiungere direttamente, e deve perciò usare la sua consapevolezza spaziale per riuscire ad ottenerlo. In pratica, il test consiste nell’inserire un biscotto appetitoso all’interno di un cilindro trasparente, e osservare le reazioni dei cani. Alcuni esemplari cercheranno di addentare il biscotto finendo ripetutamente con il muso contro il plexiglass, altri applicheranno memoria e logica inserendo il muso dal lato.   

«Il campione studiato non rappresentata l’intera popolazione canina», hanno concluso i ricercatori, «ma riteniamo che la ricerca contribuisca a creare un quadro generale importante».  

(Foto d’apertura: @malinois.nl)

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