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È il levriero Seamus la star della parata Trooping the Colour

La mascotte delle guardie irlandesi è stato il protagonista della cerimonia che ha aperto i festeggiamenti per il Giubileo di Elisabetta II. Una lunga tradizione che risale al 1902.

di Alessio Pagani

Ben 250 cavalli della divisione Household dell’esercito britannico, unità militare con funzioni cerimoniali, e un cane. Questo il contributo degli animali alla parata Trooping the Colour nell’edizione del Giubileo per i 70 anni di regno di Elisabetta II. A rubare la scena, con il suo fare dinoccolato e fiero allo stesso tempo, proprio il levriero irlandese di 2 anni e mezzo. Lui è Seamus, mascotte del primo reggimento delle guardie irlandesi, ai cui soldati spetta il compito – loro lo chiamano «privilegio» – di proteggere la famiglia reale. Con il suo mantello grigio e la sua imponente statura, il cane ha aperto la parata al fianco del suo conduttore Adam Walsh, attirando tutti gli sguardi del pubblico e i flash dei fotografi.

Il quattro zampe, il cui nome ufficiale è Turlough Mor, in onore di un antico re che governò l’Irlanda dal 1136 al 1156, è infatti la mascotte ufficiale del reggimento. Una tradizione, quella dei levrieri irlandesi come compagni e simbolo delle Irish Guards, che risale al 1902. Il loro primo cane, Brian Boru, prese il nome dal re irlandese che pose fine all’invasione vichinga dell’Irlanda e Seamus è il suo 17esimo successore.

È entrato in servizio nel 2020, prendendo il posto del predecessore Domhnall, andato in pensione dopo anni di meritato servizio. Proveniente da un allevamento dello Yorkshire è stato affidato al suo conduttore Adam Walsh e insieme, prima di diventare “operativi”, hanno trascorso quattro settimane di addestramaneto. Dopodiché sono entrati in servizio, prendendo possesso della loro nuova casa: il Defense Animal Training Center di Melton Mowbray nel Leicestershire. E da allora questo cane speciale è il protagonista di tutte le cerimonie ufficiali che ha il compito di aprire. «Un impegno che non lo turba affatto», ha chiarito Walsh. «Lui non è mai nervoso. Sono io quello dei due a soffrire la pressione, ma Seamus mi tiene in carreggiata».

(Foto: IPA)

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