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«Basta allevamenti di animali da pelliccia». Avviata una raccolta firme 

“Fur free Europe”, è l’iniziativa per mettere la parola fine allo sfruttamento di cincillà, volpi e visoni.

di Alessio Pagani

Un milione di firme entro dodici mesi per vietare, in Europa, l’allevamento di animali da pelliccia. È l’obiettivo di “Fur free Europe”, l’iniziativa sostenuta dalle associazioni animaliste europee rappresentate in Italia da Essere Animali, Humane society international/Europe, Ali – Animal law Italia e Lav. L’obiettivo è quello di raggiungere il target prefissato entro dodici mesi. Sottoscrizioni convalidate di almeno sette Stati membri dell’Unione Europea. Così poi l’iniziativa popolare potrà arrivare ai vertici delle istituzioni europee.

«La cura e la tutela degli animali sono diventate sempre più importanti da attirare l’interesse non solo dei cittadini, ma anche dei governi. Nonostante questo ci sono ancora situazioni in cui gli stessi animali vengono sfruttati. È il caso», chiariscono i promotori, «di cincillà, visoni, volpi e molti altri che trascorrono la loro esistenza chiusi in gabbie, costretti a sopportare condizioni di vita inaccettabili». Complice della sofferenza di questi animali è anche l’Italia che importa pellicce grezze, conciate e prodotti di pelletteria direttamente dai Paesi europei, come Romania, dove l’allevamento di piccoli animali da pelliccia è ancora praticato in larga misura.

Una situazione che rende sempre più evidente che non basta semplicemente vietare al Paese dell’Est Europa l’allevamento di animali da pelliccia: è la stessa Unione Europea che deve agire in prima persona per evitare l’importazione di questi prodotti. Ecco perché le diverse associazioni chiedono di firmare la petizione da sottoporre direttamente alla Commissione europea. “Fur free Europe”, vuole chiedere, infatti, all’UE il divieto di allevare animali da pelliccia e di impedire l’importazione e la vendita dei prodotti di pellicceria, compresi quelli provenienti da Paesi terzi, in tutto il Vecchio Continente. Andando nella direzione già intrapresa da ben 13 Stati. Hanno già messo al bando l’allevamento degli animali da pelliccia, infatti, Austria, Belgio, Croazia, Estonia (dal 2026), Francia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Olanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e l’Italia.  

(Foto d’apertura: IPA)

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