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Una nuova era per gli animali salvati dal macello: per legge i “santuari” non sono più “allevamenti”

Con il decreto del 7 marzo 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si è registrato un importante passo avanti verso una maggiore sensibilità nei confronti del benessere degli animali, che offre una speranza di libertà e dignità per migliaia di creature maltrattate.

di Silvia Stellacci

È arrivato il momento che tanti attivisti e volontari aspettavano da anni: i santuari per animali, luoghi di salvezza e amore, sono stati riconosciuti ufficialmente dalla legge italiana. In un’epoca in cui la sensibilità verso il benessere degli animali è sempre più al centro del dibattito sociale, questo riconoscimento rappresenta un passo importante nella direzione giusta.

Era da circa dieci anni che gli operatori dei santuari chiedevano a gran voce di essere riconosciuti come tali e non come “allevamenti”. Ora, con il decreto del 7 marzo 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Ministero della Salute ha finalmente accolto le loro richieste.

I santuari offrono una seconda possibilità a migliaia di animali salvati da maltrattamenti, abbandoni e macelli. In queste oasi di pace, maiali, cavalli, pecore e tante altre specie trovano amore, cure e rispetto, lontani dall’incubo che hanno vissuto. La Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia, con il supporto di tanti volontari, si è battuta strenuamente per ottenere questo riconoscimento.

In un post su Facebook, l’associazione mette nero su bianco tutta la sua gioia: «Possiamo finalmente toglierci di dosso il fastidioso vestito che ci avevano affibbiato. Non siamo allevamenti. Non lo siamo mai stati. Non lo saremo mai. È commovente, tutto è capitolato. Ed, ecco, il mondo sottosopra. Finalmente. Si sono arresi anche al termine a quanto pare».

Il riconoscimento legale rappresenta una vittoria epocale, ma la battaglia non è ancora finita. «Ora dovremo vigilare affinché i decreti attuativi ci rappresentino, siano in grado di descrivere i nostri rifugi, per cominciare a tradurre in realtà la speranza che i santuari rappresentano di fronte all’orrore inaccettabile del sistema produttivo», si legge nel post.

Per celebrare questa storica conquista, il 18 giugno a Milano presso il santuario Porcikomodi si è tenuta una tavola rotonda-conferenza con la partecipazione di tutte le strutture che accolgono animali. Un vero e proprio “Indipendence day” per gli animali, come lo ha definito la Rete dei Santuari. Un incontro in cui tutta la cittadinanza si è riunita per festeggiare questo importante traguardo, con attività all’aperto e cibo vegan a fare da contorno a uno scambio di idee prolifico e importante sul tema della libertà degli animali.

Questo riconoscimento è un segnale forte che la società sta andando nella direzione di un maggiore rispetto per gli animali e la loro dignità. I santuari rappresentano un faro di speranza in un mondo che spesso sembra aver dimenticato il valore della vita e dell’amore. Grazie a questo passo avanti, ora più che mai, gli animali possono sperare in un futuro più libero e luminoso.

(Foto d’apertura: IPA)

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