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Tra boschi e torrenti. La vacanza in montagna a prova di cane

Scegliamo itinerari e percorsi che i nostri quattrozampe siano in grado di affrontare. E teniamoli al guinzaglio per evitare spiacevoli incontri con gli animali selvatici.

di Francesca Garrone

Spostarsi in quota per ricercare refrigerio dalla città o semplicemente per seguire la propria passione per le escursioni, è un’ottima idea estiva per una vacanza, anche in compagnia del proprio cane. Per trascorrere la vacanza in assoluta sicurezza, evitare problemi o anche solo qualche complicazione è necessario comunque attenersi ad alcune semplici regole. Prima fra tutti l’ormai solita avvertenza legata alla profilassi antiparassitaria: deve essere completa, valida e prescritta dal vostro medico veterinario di fiducia.   

Ricordiamo poi, anche se potrebbe apparire un’ovvietà, che non tutti i cani sono adatti a lunghe escursioni, proprio per le loro caratteristiche fisiche. Per carlini, bassotti e chihuahua – solo per fare alcuni esempi -sono decisamente preferibili sentieri pianeggianti e distanze commisurate alle loro capacità fisiche. Più in generale teniamo sempre ben presenti eventuali limitazioni del nostro animale: eventuali problemi di salute, patologie articolari e cardiache. In ogni caso se vogliamo pianificare una passeggiata teniamo presente che se lasciato libero, ovviamente in un posto dove è possibile farlo, il cane percorre distanze superiori alle nostre, facendo avanti indietro e correndo, quindi c’è il rischio che finisca le sue energie più rapidamente. Evitiamo poi luoghi angusti, rocciosi e di difficile percorrenza e pianifichiamo delle soste.   

Portiamo sempre acqua, non dando per scontato di trovarla lungo il percorso, e soprattutto per i cani di taglia grande, evitiamo di metterci in marcia subito dopo il loro pasto. Assicuriamogli, invece, la corretta finestra di digestione.   

Il guinzaglio è sempre consigliato anche quando non è obbligatorio. Questo accessorio, infatti, ci aiuta controllare il cane che, soprattutto in presenza di odori forti, potrebbe scappare per inseguire una traccia o una preda. Inoltre evita possibili incontri con la fauna selvatica.   

Attenzione ai tuffi nei fiumi: qui i pericoli sono due. Lo choc termico in caso di acque particolarmente fredde e l’accesso. Non è detto che una volta in acqua il cane, complice anche la corrente, riesca a risalire agevolmente. Teniamolo presente.   

In caso di lunghe camminate, poi, possiamo proteggere i cuscinetti delle zampe del nostro animale con creme apposite. Non dimentichiamo poi di garantirgli il necessario riposo, indispensabile per rifiatare e riguadagnare energie, magari grazie anche a qualche snack extra, ovviamente per cani, in grado di compensare quanto consumato.   

Ricordiamoci, poi, che oltre ai parassiti, come le zecche, potremmo incontrare delle vipere. In caso di morso non dobbiamo perdere la calma, ma rimanere lucidi: bisogna premere la zona del morso per far uscire il veleno, disinfettare la ferita e recarsi subito dal veterinario.   

Di ritorno da una passeggiata, prestate infine attenzione a eventuali punture d’insetto e a reazioni allergiche: i sintomi possono essere un insolito gonfiore del muso o delle palpebre, un prurito intenso e zone arrossate. 

(Foto d’apertura: IPA)

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Foto Francesca Garrone

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Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.