“Sono una famiglia multispecie”: e il giudice ordina di restituire il cane al senzatetto
In Brasile, un clochard era stato separato dal suo cucciolo Rock. In seguito a un incidente, le autorità avevano affidato l’animale a un canile comunale, che si apprestava a darlo in adozione senza nemmeno avvisare il proprietario. Il giudice però si è pronunciato, accogliendo la richiesta del senzatetto, ed emettendo un parere che ha già fatto il giro del mondo
di Redazione
C’è una notizia che viene da Curitiba, in Brasile, e tiene banco da alcuni giorni. È la storia toccante di un uomo senza fissa dimora di 46 anni, Carlos, che si è visto strappare dalle mani il suo amato cagnolino in seguito a un evento sfortunato.
L’uomo, nel mese di maggio, non era riuscito ad evitare al suo fido compagno Rock un brutto incidente: questi, scappato al suo controllo – forse per la troppa esuberanza tipica dei cuccioli – era stato investito da un’auto.
Rock ha riportato una frattura alle costole ed è stato prontamente trasportato e curato in un rifugio gestito dal Comune. Tuttavia al suo proprietario, che tutti i giorni bussava alla porta del rifgio per avere notizie, nessuno ha più fatto sapere nulla. E non solo: in breve tempo la bestiola è entrata nella lista dei cani da adottare della struttura ospitante.
Carlos rischiava quindi di perdere per sempre il suo migliore amico. Inoltre, vista l’eco mediatica della vicenda, si erano fatte avanti molte persone interessate a dare una nuova casa a Rock.
Fortunatamente, la vicenda è giunta a un lieto epilogo perché il 46enne ha avuto la forza di lottare per il suo amico peloso anche quando tutto sembrava avverso.
Il clochard, che da oltre dieci anni vive in strada nella capitale dello Stato del Paraná, si è rivolto a un difensore pubblico per far valere i propri diritti. Il pubblico ufficiale, facendo leva sul concetto giuridico di famiglia, è riuscito a portare avanti e a far accogliere la richiesta del senzatetto.
Il giudice che si è occupato del caso, infatti, ha ordinato che il cane venisse riconsegnato al proprietario.
La motivazione? Facendo riferimento all’articolo 226 della Costituzione brasiliana, la sentenza del 15/o Tribunale speciale del Tesoro pubblico di Curitiba ha decretato che: “Non si può ignorare che stiamo parlando di una famiglia multispecie, quella formata dal nucleo familiare umano in convivenza condivisa con i propri animali domestici”.
Carlos Merlini Neto non può che ritenersi soddisfatto: lui e Rock potranno tornare nuovamente a essere felici insieme. La famiglia cui ha fatto riferimento il giudice nella sua ordinanza è quella più bella di tutte, la più inclusiva e accogliente, che mette sullo stesso piano umani e animali; è un nucleo allargato in cui gli animali domestici sono considerati “soggetti” e non “proprietà”.
La notizia ha fatto presto il giro del mondo proprio per la motivazione che sta dietro alla decisione del giudice. Solitamente, infatti, si parla di famiglia multispecie in contesti rurali e fattorie, dove convivono diverse specie animali: ciascuna ha il proprio ruolo ben definito, pur mantenendo con le altre legami affettivi. Nella vicenda di Curitiba, invece, si fa riferimento a un ecosistema familiare interdipendente, dove uomini e animali convivono e interagiscono.
Rock, il cagnolino salvato da Carlos e dalla sua compagna, ha fatto ritorno felicemente all’interno del suo nucleo familiare, completamente ignaro di essere stato il protagonista di una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza in Brasile.
Il supporto per l’accaduto è arrivato a Carlos da ogni dove: molte persone, toccate nel profondo dalla sua vicenda, hanno gioito per un epilogo che è certamente commovente.
Testo di Giulia Drigo
In apertura: Rock, protagonista di una sentenza che dal Brasile ha fatto il giro del mondo. Foto: @defensoriapublicapr
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