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Se il mio cane abbaia troppo, rischio una multa?

L’abbaiare dei nostri cani può in alcune occasioni risultare eccessivo e disturbare la quiete pubblica, diventando anche – a seconda delle situazioni – un reato. Per chi possiede un amico a quattro zampe è quindi fondamentale non solo conoscere cosa dice la legge, ma anche sapere come comportarsi nei casi in cui il proprio amico sia particolarmente agitato.

di Filippo Bocchini
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Chi ha un cane lo sa, a volte può accadere che i nostri amici a quattro zampe abbaino a lungo in maniera particolarmente “rumorosa”. Se ciò avviene in contesti abitati, come un condominio o comunque vicino ad altre abitazioni dove siano presenti anche altre persone, diventa un problema e può trasformarsi anche in un reato.

Cosa stabilisce la legge? Una legge specifica sull’abbaiare non esiste: il caso si inscrive dunque nel “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, situazione regolamentata dall’articolo 659 del codice penale, secondo cui “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309”.

Ma che colpa ha il proprietario se il suo cane abbaia e disturba i vicini? Anche per questo punto bisogna conoscere cosa stabilisce la legge. L’articolo 2052 del Codice civile (“Danno cagionato da animali”) stabilisce infatti che la responsabilità degli eventuali danni arrecati dagli animali domestici è del proprietario dell’animale. Sia dei danni concreti e fisici, sia di quelli che ledano la “sensibilità intangibile” delle altre persone, come nel caso specifico del fastidio grave arrecato dal forte o continuo abbaiare del cane.
E’ del proprietario il dovere di accudire l’animale in modo adeguato e corretto per il suo benessere e di mettere in atto ogni condizione a lui favorevole perché non disturbi.

Come si devono comportare dunque i padroni dei cani? Come detto, ci si deve rifare alla legge sul “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, che indica gli orari durante i quali ogni forte rumore molesto è da evitare per il rispetto delle altre persone e del loro lavoro. L’abbiare insistente va apparentato alla riproduzione di musica, ai rumori forti o agli schiamazzi, considerando le fasce orarie da rispettare: di solito è possibile svolgere le attività più rumorose dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 21, e più in generale i rumori non devono superare i 5 decibel di giorno e i 3 decibel durante la notte.

Di fondamentale importanza per tutti i proprietari è quindi saper riconoscere quando il proprio cane sta effettivamente abbaiando troppo, superando i limiti consentiti e trasformandosi in un probabile disturbo per la queite pubblica. Per essere chiari, capirlo è facile: se non riuscite a farlo smettere o se abbaia mentre vorreste dormire, ecco che non va bene. Se disturba voi che lo amate tanto, figuratevi il vostro vicino di casa.

E’ evidente che l’abbaiare sporadico del cane non costituisca invece un problema e non possa essere un reato: se il vostro quattrozampe tende ad abbaiare anche rumorosamente e a farvi le feste quando rientrate a casa, oppure se abbaia durante il gioco o in presenza di uno stimolo insolito, non c’è motivo di preoccuparsi, ciò non viola la quiete pubblica. L’abbaiare occasionale rientra infatti nelle normali “attività” di un’abitazione e non può essere motivo di lamentela.

Se avete un cane tra i componenti del vostro nucleo familiare, occuparsi di lui sarà per voi naturale, oltre che doveroso. Il primo consiglio di buon senso è quello di non lasciare, nel limite del possibile, il cane da solo in casa per troppe ore. Anche il cane più “abituato” alla solitudine mentre siete ad esempio al lavoro ha bisogno in realtà di attenzioni e di un ambiente familiare accogliente e rassicurante.
Una persona di fiducia, o un dog sitter, possono essere una soluzione temporanea quando si è lontani da casa per lunghi periodi e contribuire a ridurre l’ansia del cane o i comportamenti eccessivi come l’abbaiare senza sosta.

Se il vostro compagno peloso attraversa un momento più delicato del solito, come una malattia o anche solo un malessere, oppure se ha subito uno choc o una frustrazione, o se manifesta stress e disagio particolare, il suo umano se ne accorgerà per forza: in queste condizioni, è possibile che si sfoghi o cerchi conforto con un abbaio eccessivo o incontrollato. Prevenitelo.

Se il suo abbaiare, nonostante le vostre attenzizoni, persiste e si ripete, indica un problema fisico o emotivo da risolvere: chiedete consulenza al veterinario, che saprà darvi indicazioni adeguate. Nel frattempo, il secondo consiglio è di mantenere un dialogo aperto e costruttivo con i vicini di casa: spiegare i passi che si stanno seguendo per risolvere la situazione e assicurare loro che il benessere del cane è una priorità può contribuire infatti a ridurre eventuali tensioni e a promuovere una collaborazione positiva, favorendo un clima di comprensione reciproca e solidarietà.

A proposito di leggi in ultimo, ma molto importante per il benessere dell’animale, va ricordato bene che una sentenza del 2023 della Corte di Cassazione vieta tassativamente i collari cosiddetti “no bark”, antiabbaio, per i cani. Sono infatti strumento di tortura per i quattrozampe: emettono scosse elettriche ogni volta che rilevano vibrazioni delle corde vocali.
Ma a questa soluzione i proprietari amorevoli non penserebbero naturalmente mai.

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