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«Prevenire e curare. Questa è la mia missione». Parola del veterinario Francesca Garrone

Vi presentiamo la figura di riferimento di Petme.it per quanto riguarda la salute di cani e gatti. Sul nostro portale troverete i suoi suggerimenti, le raccomandazioni e la possibilità di comprendere meglio come fare in modo che i vostri pet siano sempre in piena forma.

di Alessio Pagani

La sua missione è una sola: il benessere dell’animale. Che sia cane o gatto per lei fa poca differenza. Quello che conta è fare in modo che la sua salute sia sempre ottimale. Per questo ha un pensiero costante che cerca di trasmettere quotidianamente ai proprietari di animali domestici: «l’importanza dei controlli regolari». Pratica che spesso consente di scoprire e affrontare eventuali problemi prima che diventino più gravi. Lei è la dottoressa Francesca Garrone.  

Nata a Vigevano, dopo la laurea all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria, si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia. Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione. 

Ma il suo lavoro non si esaurisce in ambulatorio. È anche un’attiva divulgatrice. Lo dimostra il libro di cui è autrice “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano. E a breve tutti i lettori di Petme.it potranno approfittare dei suoi consigli, della sua esperienza e delle sue qualità.  

Sarà infatti proprio il medico veterinario Garrone a curare gli approfondimenti di salute e benessere su questo portale, oltre che una serie di video pillole sul nostro social network. Un’opportunità preziosa che consentirà a tutti i frequentatori dell’universo Petme.it di poter contare su un’informazione qualitativamente elevata e autorevole.  

Se noi amanti degli animali possiamo contare su di lei, dottore, lo dobbiamo soprattutto a suo padre giusto? 

«Sì è così. Da sempre mi diceva “da grande farai il veterinario”. Io allora avevo un amore per gli animali normale, come tutti i bambini e i ragazzi, e non ero troppo convinta. Ma poi dopo aver fatto il liceo scientifico ho iniziato a capire anche io che quella sarebbe stata la mia strada. Ho scoperto una vera passione e devo dire anche facilità nel portare avanti questo percorso che può essere anche particolarmente complicato. Quando ho iniziato a esercitare, questa non era ancora una professione prevalentemente femminile ma evidentemente non posso non sottolineare quanta ragione avesse mio padre».  

Quali sono, secondo lei, le caratteristiche che l’hanno resa un ottimo medico veterinario? 

«Dedizione, empatia e amore per gli animali. Cui si aggiunge la capacità di relazionarsi con i proprietari».  

Anche perché per la corretta salute fisica e mentale di un animale da compagnia è indispensabile la collaborazione del suo umano di riferimento. Probabilmente il primo “paziente” di un medico veterinario.

«Funziona proprio così. A oggi devo agire prevalentemente sul proprietario. La mia esperienza è tale che ormai può capitare che riesca ad intuire, anche solo osservando il muso e la postura del cane o del gatto, di quale tipo di problema si tratta. Quello che è decisamente più difficile è far partecipare attivamente e con costanza il proprietario alle cure e al percorso terapeutico che riguarda il proprio animale».  

Perché la collaborazione con il proprietario è importante non solo in fase di cura, ma soprattutto in quella della prevenzione. Che se attuata nel migliore dei modi riduce rischi e interventi costosi e invasivi.  

«Certo. E penso, per esempio, alla profilassi antiparassitaria. Se correttamente eseguita evita al cane e al gatto un sacco di problemi. Anche ai gatti che stanno a casa. Profilassi che diventa poi fondamentale in quelle aree dove gli inverni non sono molto rigidi. Per questo sono impegnata in una continua operazione di convincimento, con tanto di messaggi inviati per ricordare di applicare o prendere l’antiparassitario, e sono felice quando riesco nella mia missione. Ho padroni ormai educatissimi che vengono in ambulatorio per la profilassi del loro animale e questa è anche l’occasione per un controllo. Quando le cose funzionano al meglio si istaura un rapporto di fiducia importante. E questo è fondamentale per il mio lavoro: se le persone si fidano, seguono con maggior facilità le tue prescrizioni». 

Qual è il consiglio fondamentale che si sente di dare a un proprietario di pet?  

«Non dimenticarsi controlli regolari anche se l’animale appare in perfetta salute. Qui a Roma, ma credo sia una problematica comune in tutta Italia, abbiamo un grande problema con i gatti. Li vediamo in ambulatorio fino ai due anni e poi solo quando si avvicinano ai 10. Così dalla visita emerge magari una situazione più complessa che si sarebbe potuta affrontare più facilmente se diagnosticata per tempo. Quanto ai cani poi il mio invito è sempre quello di non trattarli come se fossero umani. Ci sono tante patologie legate a questo. Facciamo loro vivere la vita da animali. Che è quello che desiderano».  

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