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Operazione “Pettirosso 2022”, oltre mille uccellini salvati dai carabinieri

Durante i controlli antibracconaggio sulle Prealpi lombardo-venete, sono state denunciate 141 persone. Arrestato un cacciatore di frodo.

di Alessio Pagani

Non tutti sono sopravvissuti, purtroppo. Dei 3mila uccelli selvatici sequestrati, solo la metà erano ancora vivi. Insieme a loro sono state intercettate e confiscate oltre 1.700 trappole illegali e 141 persone sono state denunciate per reati contro la fauna selvatica. Per un bracconiere sono anche scattate le manette. Sono questi i dati emersi dal bilancio dell’operazione antibracconaggio “Pettirosso 2022” dei carabinieri forestali del Soarda, la Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali.   

Ancora una volta, la missione ha confermato che le Prealpi lombardo-venete rappresentano una delle aree preferite dai cacciatori di frodo. Proprio per questo i militari sono sempre in prima linea per contrastare gli illeciti contro gli animali residenti nei boschi. Tra i 1.326 uccelli recuperati ancora in vita, i volontari della LIPU hanno riconosciuto specie come fringuelli, merli e passeri, che dopo le cure necessarie torneranno liberi. Gli animali sono stati affidati, infatti, alle cure del Centro Recupero Fauna Selvatica “Il Pettirosso” di Modena e dell’Oasi WWF Valpredina di Bergamo.   

Soddisfatte dei risultati raggiunti nel contrasto al bracconaggio le associazioni animaliste. «Abbiamo registrato un maggiore utilizzo di reti per l’uccellagione e di archetti il cui uso, negli ultimi anni, era calato», ha fatto sapere Aldo Verner, presidente della LIPU-BirdLife Italia. «Per questo ringraziamo i carabinieri forestali per il notevole lavoro svolto e i nostri volontari che hanno fornito un contributo concreto alla buona riuscita dell’operazione».  

(Foto d’apertura: @lac_lega_abolizione_caccia)

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