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Il protocollo vaccinale per il vostro cane

Esistono linee guida che i veterinari sono invitati ad adottare per contrastare malattie infettive anche gravi che possono colpire i quattrozampe. I vaccini sono classificati in tre gruppi: ecco quali sono e qual è il corretto approccio alle vaccinazioni affinché Fido riceva i richiami necessari e sia sempre in buona salute.

di Francesca Garrone

Se nei vostri progetti c’è l’arrivo di un cucciolo di cane, una degli aspetti fondamentali su cui dovrete essere preparati è l’importanza delle vaccinazioni. Il vostro futuro cane dovrà infatti essere protetto da alcune malattie gravi e potenzialmente mortali che oggi per fortuna non sono più così frequenti sul nostro territorio proprio grazie alla diffusione di efficaci protocolli vaccinali.

Fermo restando che il programma di vaccinazione deve essere personalizzato, per esempio in funzione dello stile di vita del vostro amico a quattro zampe, anni fa sono state stilate dalla W.S.A.W.A (World Small Animal Veterinary Association) specifiche linee guida che tutti i medici veterinari sono invitati ad adottare, allo scopo di condividere un approccio comune e basato sull’evidenza scientifica nel contrastare la diffusione di malattie infettive che sono proprie del cane e del gatto e di quelle zoonosiche (per esempio la rabbia) cioè le malattie che dagli animali possono essere trasmesse all’uomo.

I vaccini sono stati classificati in tre gruppi:

-VACCINI ALTAMENTE CONSIGLIATI (core), cioè non obbligatori per legge, ma indispensabili per proteggere il cane da malattie fortemente contagiose, diffuse e potenzialmente mortali (cimurro -epatite infettiva e parvovirosi).

-VACCINI OPZIONALI (non core), che sono altrettanto importanti ma devono essere somministrati solo a quei soggetti che corrono veramente il rischio di contrarre certe patologie (tracheobronchite infettiva e leishmaniosi).

-VACCINI CHE NON SONO NÉ COME IL PRIMO GRUPPO, NÉ COME IL SECONDO ma che in determinate circostanze possono diventare vivamente consigliati (rabbia e leptospirosi).

Per quanto riguarda il nostro Paese, la vaccinazione antirabbica non è più necessaria visto che l’Italia è considerata indenne; altro discorso bisogna fare con la leptospirosi: si contrae attraverso il contatto con urine infette di topi, cani e numerosi altri mammiferi, può risultare mortale ed è trasmissibile all’uomo. Il suo vaccino è ritenuto altamente consigliato in tutte quelle situazioni in cui il cane può entrare in contatto con la Leptospira.

I protocolli vaccinali vanno stabiliti dal medico veterinario, il quale valuterà quando iniziare e con che cadenza fare i richiami; fatta questa doverosa premessa, è opportuno iniziare la prima serie vaccinale del cucciolo a partire dalle 6-8 settimane di vita, proseguendo con richiami somministrati a intervalli di 2/3/4 settimane fino al compimento del quarto mese di vita. Chiude il ciclo vaccinale del cucciolo un richiamo effettuato dai 6 ai 12 mesi d’età. . È tato stabilito che questa tempistica è la soluzione con cui si riesce ad ottenere il massimo del beneficio.

Oggi, per essere certi che il vostro cane abbia sviluppato una corretta copertura, si possono effettuare esami del sangue specifici per controllare la quantità di anticorpi presenti. Su questa titolazione si basano le recenti linee guida che indicano come corretto il richiamo di cimurro, epatite infettiva e parvovirosi ogni 3 anni, mentre quello per leptospirosi, tracheobronchite infettiva e leishmaniosi dovrà essere effettuato ogni anno. 

(Foto d’apertura: IPA)

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Foto Francesca Garrone

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Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.