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Il cane più adatto a te? Te lo suggerisce un algoritmo

Sviluppato da un team di ricercatori universitari, è in grado di “abbinare” gli aspiranti proprietari con gli esemplari a quattro zampe, basandosi sui loro caratteri. Come? Attraverso l’intelligenza artificiale, che individua le affinità tra cani e umani.

di Lorenzo Sangermano
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Come si può trovare il cane giusto per sé? C’è chi chiede al veterinario, chi prende spunto dall’esperienza degli amici, chi studia ogni razza online e chi ne sogna uno specifico da tutta la vita. Firmate le carte e portato il cucciolo a casa, la realtà si rivela però sempre diversa da quella immaginata, perché riuscire a comprendere appieno il carattere di un cane può rivelarsi una vera sfida. Anche e soprattutto per il suo benessere.

A risolvere questo dilemma ci ha pensato un team di ricercatori dell’Università di East London e dell’Università della Pennsylvania, in collaborazione con la startup americana Dogvatar. Gli scienziati hanno sviluppato un algoritmo che utilizza l’intelligenza artificiale per abbinare con una precisione del 99 per cento esseri umani e cani in base alle rispettive personalità, aprendo la strada a una maggiore affinità tra gli animali domestici e i loro padroni. E a una convivenza serena.

La ricerca alla base di questo algoritmo è stata recentemente pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”. I ricercatori hanno utilizzato dati comportamentali raccolti nel corso degli anni attraverso il “Canine Behavioral Assessment & Research Questionnaire” (C-BARQ), uno dei principali questionari utilizzati per valutare il comportamento dei cani. L’obiettivo era “addestrare” l’algoritmo a identificare i tratti distintivi della personalità canina e a trovare corrispondenze ottimali con le personalità umane.

Per analizzare gli esemplari, sono state individuate cinque categorie principali di “carattere canino”: “nervoso/affezionato”, “ansioso/pauroso”, “distaccato/predatore”, “reattivo/assertivo” e “calmo/gradevole”. Utilizzando una serie di valutazioni comportamentali, come reazioni a stimoli comuni o situazioni domestiche, a ciascuna di queste categorie viene poi assegnato un punteggio basato sulle risposte fornite al C-BARQ. Maggiore è il valore assegnato a una caratteristica specifica, maggiore sarà il suo peso nel determinare l’appartenenza del cane a una delle cinque tipologie.

L’algoritmo è stato poi “addestrato” ad analizzare anche le caratteristiche degli esseri umani e a confrontarle con i profili comportamentali dei cani, determinando quale tipo di personalità canina sia maggiormente compatibile con ciascun tipo di persona.

Secondo i ricercatori, questo algoritmo potrebbe rivoluzionare il mondo degli affidi dei cani, riducendo i casi di animali restituiti ai canili per incompatibilità con i nuovi proprietari. E’ questo infatti un problema serio da affrontare, perché riportare il quattrozampe in canile significa infliggergli un nuovo dolore. Inoltre l’algoritmo potrebbe essere utilizzato anche per selezionare gli esemplari più adatti a svolgere mansioni specifiche, ad esempio l’assistenza a persone con disabilità o l’impiego nelle unità cinofile.

Nuove ricerche sono già in corso per estendere il dataset di partenza e perfezionare ulteriormente il modello iniziale, con l’intento di ottenere indicazioni ancora più accurate sulla compatibilità tra profili umani e canini. Solo in seguito, superata la fase sperimentale, questo strumento potrà essere reso disponibile su larga scala, così che il maggior numero possibile di animali trovi una casa adeguata alle proprie necessità e proprietari in grado di soddisfarle.

Foto: IPA

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