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I cani eroi dell’11 settembre

Ventuno anni fa, l’attentato più grave della storia. Le vittime furono migliaia, ma almeno un centinaio di persone devono la vita alle unità cinofile che scesero fra le macerie ardenti. Trecento cani che con il loro fiuto e il loro coraggio hanno reso possibile l’impensabile.

di Redazione

Oggi è la loro giornata, oggi vanno ricordati non solo come i migliori amici degli uomini, ma come i loro salvatori. Sono trascorsi 21 anni, oggi, dall’11 settembre 2001, quando il più feroce e orrendo attentato terroristico della storia rase al suolo le Torri Gemelle di New Yrok. Le vittime furono circa tremila, le macerie rimasero ardenti e fumanti di polveri mefitiche per mesi. 

In quell’inferno, acanto ai pompieri e all’esercito e alla protezione civile e a centinaia di fantastici volontari, c’era una squadra specialissima: gli oltre trecento cani che parteciparono alle operazioni di recupero e salvataggio dei superstiti. E poi al tragico ritrovamento dei corpi. Senza di loro, cani provenienti da tutti gli Stati Uniti e non solo, oltre cento fra uomini e donne non ce l’avrebbero fatta: furono tratti in salvo dal fiuto eccezionale dei quattrozampe e dal loro lavoro infaticabile e generoso. Sono i cani eroi dell’11 settembre, fantastiche unità cinofile alle quali va il nostro tributo. Senza dimenticare che ci furono anche tanti cani privati portati dai proprietari ad aiutare e a scavare senza sosta in quello che era diventato un immenso campo di battaglia.

L’anno scorso in questi giorni al museo del cane di New York fu presentata la mostra “Search and Rescue dogs”, dedicata proprio a loro. E abbiamo così scoperto storie emozionanti e commoventi, da ricordare. Come quella di Ricky, rat terrier piccolissimo, che si infilava nei cunicoli più inaccessibili alla ricerca di sopravvissuti; o di Track, pastore tedesco che veniva dal Canada e che trasse in salvo un uomo: morì però lui, per le gravi ustioni riportate alle zampe mentre si lanciava da una trave ardente all’altra degli scheletri dei grattacieli. Purtroppo tutti i cani eroi delle Torri Gemelle sono ormai morti, moltissimi a causa di tumori sviluppatisi probabilmente in seguito all’inalazione dei gas che salivano dalle macerie. Bruciò infatti di tutto, in quelle settimane di ricerche spasmodiche: materiali chimici, plastiche, isolanti. La probabilità che siano state quelle esalazioni a ucciderli sono così alte che la facoltà di Veterinaria della University of Pennsylvania, a Filadelfia, e il centro radiologico diagnostico per animali, in Virginia, hanno studiato la strage dei cani per capire cosa potrebbe succedere ai conduttori, proprietari, accompagnatori umani che erano con loro.

Fra questi cani eroi, un pensiero per tutti va a Bretagne, golden retriver femmina inseparabile dalla sua conduttrice Denise Corliss (le vedete in queste fotografie): insieme parteciparono poi, nel 2005, anche al salvataggio dei superstiti dell’uragano Katrina, che squassò le coste degli Stati Uniti. Della coraggiosa quattrozampe ci restano una strepitosa fotografia, imbragata dentro una carrucola mentre veniva spostata da un lato all’altro del “burrone” creatosi al World Trade Center, e una statua, che si trova a  Cypress, in Texas, dove è morta. Se ne è andata a giungo del 2016, dopo 17 primavere. Andata in pensione dalle missioni di “search and rescue” era diventata volontaria del servizio pubblico. Una volta alla settimana visitava le scuole elementari per aiutare i bambini a leggere. Il suo compito: assistere scolari troppo timidi per esibirsi davanti ai compagni, ma che con lei si sentivano finalmente a loro agio. Una vita dedicata al prossimo. Così nel suo ultimo giorno di vita, Bretagne fu omaggiata anche dal saluto di un picchetto militare, che si mise sull’attenti al suo passaggio. 

(Foto d’apertura: @24karat_jessie)

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