Giornata mondiale della tartaruga marina: un viaggio alla scoperta di una specie antica
Oggi, 16 giugno, si celebra la Giornata Mondiale della Tartaruga Marina, un’occasione per riflettere sulla bellezza e sull’importanza di questi animali straordinari che da milioni di anni solcano gli oceani. Le tartarughe marine sono veri e propri fossili viventi: esistono infatti da oltre 100 milioni di anni, sopravvivendo a cataclismi e mutamenti climatici che hanno spazzato via intere specie.
di Chiara Soriano
Oggi sono le tartarughe marine a essere in pericolo. Inquinamento, plastica in mare, cambiamento climatico, traffico nautico, pesca accidentale e urbanizzazione costiera minacciano seriamente la sopravvivenza di tutte le sette specie conosciute.
Tra queste, la più comune nel Mar Mediterraneo – e la protagonista indiscussa anche delle coste italiane – è la Caretta caretta, o tartaruga marina comune.
Caretta caretta: la tartaruga delle nostre spiagge
La Caretta caretta è una delle specie più studiate e note, grazie anche alla sua frequente presenza lungo le coste italiane. Si tratta di un rettile marino di grandi dimensioni: gli esemplari adulti possono raggiungere un metro di lunghezza e pesare fino a 150 kg. La testa è particolarmente robusta, da cui il nome “caretta”, che richiama il greco karetos, ovvero “testa dura”.
Questa tartaruga trascorre quasi tutta la vita in mare, ma ritorna sulla terraferma solo per deporre le uova. E proprio in questo periodo – da fine maggio a settembre – comincia la stagione della nidificazione: le femmine risalgono le spiagge sabbiose durante la notte per scavare una buca nella quale deporre fino a 120 uova. Dopo circa 50-60 giorni, i piccoli si schiudono e, guidati dalla luce naturale dell’orizzonte, corrono verso il mare.
Negli ultimi anni, in Italia, si è osservato un aumento significativo delle nidificazioni, soprattutto in regioni come Calabria, Sicilia, Puglia e Campania, ma anche in Toscana e nel Lazio. Il cambiamento climatico e il riscaldamento delle acque stanno probabilmente spingendo la Caretta caretta a colonizzare nuove spiagge, un fenomeno che rende ancora più importante la protezione del litorale sabbioso.
Curiosità sulla tartaruga marina
- Bussola naturale: le tartarughe marine sono in grado di orientarsi su lunghe distanze grazie al campo magnetico terrestre. Alcune percorrono migliaia di chilometri per tornare, da adulte, proprio nella spiaggia dove sono nate.
- Una lunga infanzia marina: i piccoli di Caretta caretta, dopo la nascita, spariscono in mare aperto per anni. Questa fase è detta “lost years” (gli anni perduti), durante i quali si nutrono di plancton e crescono lentamente lontano dalla costa.
- Respirano aria, ma vivono sott’acqua: le tartarughe marine devono salire regolarmente in superficie per respirare. Possono però trattenere il respiro anche per più di 30 minuti, grazie a un metabolismo lento e a adattamenti fisiologici straordinari.
- Un ruolo chiave nell’ecosistema marino: le tartarughe si nutrono di meduse, crostacei, molluschi e alghe. In particolare, controllano le popolazioni di meduse e contribuiscono alla salute delle praterie di posidonia, fondamentali per la biodiversità del Mediterraneo.
Cosa possiamo fare per proteggerle
Anche noi possiamo contribuire alla salvaguardia della Caretta caretta e delle altre tartarughe marine. Alcune azioni semplici ma fondamentali includono:
- Non lasciare rifiuti in spiaggia, in particolare plastica e reti da pesca.
- Segnalare la presenza di nidi o tartarughe in difficoltà alle autorità competenti, come la Capitaneria di Porto o i centri di recupero.
- Evitare l’inquinamento luminoso nelle zone di nidificazione: la luce artificiale può disorientare sia le femmine che i piccoli.
- Promuovere il turismo sostenibile, rispettoso della natura e degli habitat marini.
Una speranza che cammina sulla sabbia
Ogni tartarughina che riesce a raggiungere il mare è una piccola grande vittoria per la natura. In Italia, il lavoro di associazioni, enti di ricerca e volontari è sempre più coordinato e attento: la rete nazionale per la tutela delle tartarughe marine continua a crescere, così come la consapevolezza pubblica.
Celebrare oggi la Giornata Mondiale della Tartaruga Marina significa rinnovare un impegno collettivo per proteggere il futuro di queste creature affascinanti, simbolo di resistenza e di equilibrio marino.
E se in questi giorni vi capita di passeggiare lungo una spiaggia italiana, fate attenzione: potreste incrociare i segni di una tartaruga che ha scelto proprio quella sabbia per dare vita a una nuova generazione.
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