Evacuati i delfini dell’acquario di Kharkiv
Quasi tutti i cetacei sono stati salvati insieme a foche e leoni marini: «Operazione molto complicata». Rimandata, invece, l’evacuazione di una coppia con un cucciolo e di due beluga.
di Alessio PaganiQuasi tutti i cetacei sono stati salvati insieme a foche e leoni marini: «Operazione molto complicata». Rimandata, invece, l’evacuazione di una coppia con un cucciolo e di due beluga.
«Grazie al vostro sostegno, la maggior parte degli animali marini sono stati finalmente evacuati». Questo è l’annuncio, stringato come vogliono le condizioni di guerra, con cui l’acquario di Kharkiv – il Nemo – ha voluto ringraziare «tutti coloro che si sono adoperati nel tentativo di salvare gli animali marini», ospitati nelle vasche del parco ucraino. Sì perché l’emergenza, in quella città ad est di Kiev e praticamente a ridosso del confine con la Russia, non riguarda soltanto i civili e gli animali a quattro zampe ma anche quelli che vivono in acqua. Un elemento che però rappresenta, in caso di un trasferimento urgente come questo, una ulteriore difficoltà. Problemi logistiche che si aggiungono alle bombe che non hanno mai smesso di cadere. Per questo non è stato facile: il team dei soccorritori, composto da veterinari, tecnici, addestratori e personale specializzato in operazioni di logistica, ha lavorato a ritmo serrato con la consapevolezza di dover agire celermente per la messa in sicurezza e il trasferimento di delfini, foche e leoni marini.
«Non è stato affatto facile trasferire gli animali in queste condizioni», hanno fatto sapere i soccorritori intervenuti. Al di là dello stress dovuto alla detenzione, infatti, gli animali si sono trovati a dover fronteggiare il terrore causato dal fragore delle esplosioni senza la possibilità di poter trovare alcun rifugio. Imbragati e caricati sui camion, come documentato dalle immagini diffuse da Nemo, gli animali sono stati poi trasferiti nel delfinario di Odessa dove, si spera, possano recuperare un minimo di tranquillità. L’evacuazione, però, non ha potuto riguardare tutti gli animali. A Kharkiv, infatti, sono rimasti i due beluga, Plambir e Neve, e un cucciolo di delfino appena nato insieme a mamma e papà. «Troppo delicato spostarli, almeno per il momento», chiariscono da Nemo, «ma senza il vostro aiuto, per noi è molto difficile comprare pesce, medicinali e vitamine». Da qui l’apertura di una sottoscrizione. Con la speranza di riuscire a salvare anche loro.
(FOTO: Харківський дельфінарій NEMO)
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