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Come insegnare il riporto ai cani di tutte le età

E’ forse il gioco più semplice, ma è anche uno di quelli che rafforza di più il rapporto del quattrozampe con il suo umano. Un approccio step-by-step è indispensabile se lo insegnate a un cucciolo, ma è importante anche per consolidare la vostra connessione con un cane già adulto. Rispettate comunque le sue inclinazioni: per alcuni cani questa attività può essere frustrante.

di Silvia Stellacci
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Il legame tra il cane e il suo padrone è intriso di momenti di gioia, complicità e condivisione. Tra le attività che consolidano questo rapporto, il gioco del riporto emerge come un’esperienza che va al di là del mero divertimento. È molto più di un semplice gioco, è un linguaggio che riflette la profonda connessione tra il cane e il suo umano.
In questa attività, l’animale è chiamato a recuperare un oggetto, come una pallina o un bastoncino, e a riportarlo al proprietario. Un meccanismo che fa leva sul desiderio innato di molti cani di trasportare e mettere al sicuro un oggetto considerato di valore, dinamica centrale nel gioco del riporto. Insegnarlo non è complicato, ma seguire alcuni passaggi può aiutare.
Iniziare l’insegnamento del riporto fin dai primi mesi del cucciolo è fondamentale per stabilire una base solida, dal momento che si tratta di un periodo di vita in cui la mente del cane è aperta all’apprendimento e alla formazione di legami. La scelta oculata dell’oggetto giusto, unita a una graduale introduzione e a un rinforzo positivo, sono fondamentali. L’obiettivo è creare un’esperienza positiva che susciti l’interesse del cucciolo, facendogli associare il riporto a gioia e gratificazione.

Foto: IPA

Consigli pratici per insegnare il riporto a cuccioli o cani adulti

  1. Scelta oculata degli oggetti: bisogna iniziare osservando quali oggetti catturano l’attenzione del cucciolo. Alcuni potrebbero preferire bastoncini o giocattoli specifici.
  2. Ambiente tranquillo: selezionare un luogo tranquillo riduce al minimo gli stimoli esterni che potrebbero distrarre il cucciolo e favorisce la sua concentrazione.
  3. Coinvolgimento personale: se il cane sembra disinteressato quando si lancia l’oggetto, si può provare a essere coinvolti nel gioco in prima persona correndo nella direzione del lancio. Se il cucciolo vi segue, va elogiato e gli va dato un premietto.
  4. Gestire la difficoltà del rilascio: se il cucciolo mostra resistenza nel rilasciare l’oggetto una volta raggiunto, si possono usare due oggetti identici. Quando il cane lascia il primo, allora va lanciato il secondo.
  5. Lanci più brevi alla fine: prima di concludere la sessione di gioco, effettuare alcuni lanci più brevi può far sì che i cuccioli non si eccitino troppo durante il riporto, aiutandoli a mantenere un livello equilibrato di attivazione emotiva.
  6. I cani adulti hanno in generale una maggiore capacità di concentrazione. L’introduzione graduale di complessità, come il recupero di oggetti specifici o sfide più impegnative, rendono il gioco più coinvolgente.
  7. Sfruttare la concentrazione degli adulti: può essere utile, perché permette di impiegare più tempo nella spiegazione delle modalità del riporto senza avere il timore che l’animale si distragga.
  8. Estendere il tempo di gioco: prolungare il tempo dedicato al gioco con gli adulti permette loro di comprendere meglio le dinamiche, anche se bisogna evitare di prolungare troppo a lungo la sessione per evitare stanchezza e disinteresse.
  9. Varietà nei materiali: i cani adulti, con le loro preferenze consolidate, potrebbero apprezzare una varietà di materiali. Si può provare a giocare con una treccia, una pallina o anche con un oggetto di uso quotidiano.
  10. Conoscere i luoghi preferiti: identificare i posti in cui l’animale è più propenso a interagire con il suo umano, come un angolo del giardino o una stanza specifica, può favorire il gioco.
    Non bisogna mai dimenticare che ogni cane è un individuo con caratteristiche uniche. Non tutti trovano il riporto interessante, e può essere un gioco frustrante per alcuni. Per questo, è fondamentale che vengano rispettate le preferenze e le inclinazioni dell’amico a quattro zampe, esplorando diverse attività che possano avvicinare e rafforzare il legame con il suo amico umano.

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