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Ceccherini e Lucio, il cane che lo protegge “come un angelo”

L’attore toscano racconta in ogni intervista il suo amore incondizionato per il quattrozampe che quattro anni fa è entrato in casa sua. Un trovatello che gli ha stravolto la vita. In meglio. E per il quale ha rinunciato a partecipare alla notte degli Oscar a Los Angeles. “Lucio mi ha salvato dal demone dell’alcol”, ha dichiarato.

di Silvia Stellacci
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«È l’amore più grande che ho nella mia vita. Non ho mai provato un amore così totale».
All’attore toscano Massimo Ceccherini si illuminano gli occhi quando racconta del suo cane Lucio. Ne è innamorato, totalmente e veramente.
Ne ha raccontato anche a febbraio a “La Confessione” di Peter Gomez: è così attaccato al suo quattrozampe che, per non lasciarlo da solo, il comico ha rinunciato a partecipare alla notte degli Oscar 2024, in cui il film da lui co-scritto insieme al regista Matteo Garrone “Io, capitano”, era candidato come miglior film straniero.

Quello di Massimo Ceccherini e Lucio è un legame profondo, un’intesa che ha cambiato la vita dell’attore in modi sorprendenti e significativi. Nelle sue numerose interviste, Ceccherini ha parlato con il cuore in mano di come Lucio l’abbia aiutato nella sua battaglia contro la dipendenza dall’alcol, di come sia diventato il suo punto di riferimento e la fonte di forza più grande.
«Lucio tiene a freno la bestia dell’alcool. Chi ascolta lo sa, quella bestia non l’ammazzi. Io quella bestia la sto tenendo legata col lucchetto e la chiave ce l’ha Lucio», ha aggiunto sempre in Tv a “La Confessione”.

L’attore ha spesso descritto il suo cane come un dono divino arrivato nella sua vita «in una fase in cui stavo per schiantare tutto», ha raccontato quando è stato ospite del programma “Da noi… a ruota libera” di Francesca Fialdini, su Rai 1. «Non mi è stato regalato, è arrivato in momento in cui mi stavo spappolando. Me l’ha trovato un mio amico sull’Aurelia a Roma che camminava piccolo, piccolo».
Lucio è arrivato nel momento più difficile, qualche tempo dopo l’incontro con la moglie Elena Labate, che pure ha avuto un ruolo molto importante nel superamento della dipendenza di Massimo.

«Tutto grazie alla moglie che ho incontrato, che mi ha mandato Dio, e Lucio che è stata la botta finale perché lui batte qualsiasi amore, anche quello di mia moglie Elena», ha continuato Ceccherini .
«Lei lo sa: io sto insieme a lei da otto anni e ho sempre dormito con lei, ma da quando è arrivato Lucio, quattro anni fa, io devo dormire con lui. È tutta una questione di peli… e poi quando guardo la televisione alla sera, mi intristisco e lui se ne accorge subito. Viene mi consola, mi lecca, mi dà dei baci. Mia moglie lo sa e rimane sul divano. Ma lo amiamo tutti e due. È il mio bambino».

In varie occasioni, l’attore ha espresso il profondo legame che lo unisce a Lucio, evidenziando come sia diventato il centro della sua esistenza. Non si tratta solo di un legame emotivo, ma di una relazione pratica e quotidiana, che è continuata anche con la lontananza durante le riprese del film “Io, capitano”. «Sono stato in Africa sul set di Matteo Garrone e mi son fatto mettere WhatsApp per poter fare le videochiamate a Elena e Lucio, perché non potevo portare il cane nel deserto», ha raccontato al “Corriere della Sera”.

La vita di Massimo Ceccherini, artista eccentrico ma dalla grande sensibilità, non è stata priva di ostacoli. Ha affrontato in pubblico la sua lotta contro l’alcolismo, così come le critiche e le controversie che hanno sempre accompagnato la sua carriera. Gli alti e bassi della vita, che hanno portato l’attore toscano a parlare di «baratro», si sono stabilizzati proprio grazie all’incontro con Lucio.
«Con la sua presenza, quando stavo per essere riagguantato dal demone lui cominciava a tremare, a darmi dei segnali, a spaventarmi», ha concluso Ceccherini nell’intervista su Rai 1. «È come quando uno ha un figlio e per il figlio si fa tutto e tutto il resto diventa veleno. E poi non è che siamo noi a proteggere i cani, ma sono i cani che proteggono noi, sono i nostri angeli».

Foto: IPA

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