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Anche il cane può soffrire di demenza

Problemi di memoria e disfunzioni cognitive possono manifestarsi con l’invecchiamento. E superati i 10 anni i rischi aumentano sensibilmente.

di Alessio Pagani

Invecchiare porta problemi cerebrali anche ai nostri cani. Pure loro, infatti, sono chiamati a fare i conti con deficit di memoria e demenza, che possono aggravarsi con il passare degli anni. Non solo: dopo una certa età, il rischio di questo tipo di disturbi si moltiplica. Per gli esemplari con più di 10 anni, ogni anno in più di vita aumenta di oltre il 50% la possibilità di sviluppare una patologia chiamata “disfunzione cognitiva canina”. Un pericolo che è quasi 6,5 volte maggiore nei cani inattivi rispetto a quelli molto attivi.

Questi dati, pubblicati su “Scientific Reports”, suggeriscono ai veterinari un elemento utile per capire se e quando sottoporre i cani a screening per la disfunzione cognitiva canina. Insomma, proprio come per gli esseri umani, la funzione cognitiva cala quando i cani invecchiano. Gli animali affetti da questa patologia possono mostrare segni come deficit di memoria, perdita di consapevolezza spaziale, interazioni sociali alterate e disturbi del sonno. La patologia, secondo le stime, colpirebbe il 28% dei cani tra gli 11 e i 12 anni e il 68% di quelli tra i 15 e i 16 anni.

Ci sono però anche notizie confortanti. Una su tutte è legata ai fattori di prevenzione, tra cui spicca una regolare attività fisica. «In assenza di stimoli dal mondo esterno, sembra aumentare il rischio di non essere nemmeno in grado di usare il cervello», ha sottolineato Annette Fitzpatrick, coautrice dello studio e professoressa di ricerca dell’Università di Washington. Ecco perché è importante monitorare le condizioni di salute del proprio quattrozampe. Anche con qualche piccolo test casalingo. «Guarda il tuo cane che ti osserva negli occhi e analizza per quanto tempo lo fa, soprattutto se hai un bocconcino vicino al tuo volto», ha spiegato Nicole Ehrhart, veterinaria e direttrice del Columbine Health Systems Center for Healthy Aging presso la Colorado State University, «perché quando i cani hanno la demenza, non possono concentrarsi su cose su cui normalmente si concentrerebbero». Così, anche da soli, ci si potrà rendere conto qualche segnale merita di essere approfondito.  

(Foto: IPA)

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