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Alimentazione del gatto con disordini intestinali

L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel gestire i disturbi intestinali del gatto, tra cui stipsi e patologie croniche come la Feline Chronic Enteropathy. Una dieta ricca di fibre, combinata con un’adeguata idratazione e integrazioni mirate, può migliorare il benessere di Micio, anche nei casi più complessi. Come spiega la dottoressa Giulianelli, veterinario di Ca’ Zampa, è essenziale valutare attentamente lo stato nutrizionale del gatto e personalizzare il piano alimentare per supportarne al meglio la salute gastrointestinale e le sue necessità

di CA' ZAMPA
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Fra i problemi più frequenti che possono colpire un gatto ci sono i disordini o le patologie gastrointestinali, che portano con sé come conseguenza diarrea o stipsi, inappetenza, vomito o rigurgito, perdita di peso e in certi casi addirittura anoressia. I problemi intestinali gatto possono essere affrontati con una corretta alimentazione e il supporto di integratori come i probiotici per gatto. 

Tra i sintomi più diffusi di problemi intestinali nei gatti, possiamo ipotizzare: 

  • un’indiscrezione alimentare (qualcosa che il gatto ha mangiato e che è risultato per lui dannoso),  
  • un rigurgito di boli di pelo,  
  • un cambio di alimentazione repentino (o la somministrazione di un cibo inadeguato),  
  • una forma infiammatoria o infettiva
  • la presenza di un corpo estraneo

Come risolvere la stipsi nel gatto 

In caso di stipsi, quando il gatto stitico ha solamente bisogno di un “aiutino” per andare di corpo, possiamo gestirlo in diversi modi. Questo sintomo è molto comune nei gatti più anziani: in questi casi la questione diventa più complessa e non si può trattare semplicisticamente.  

Il gatto anziano può soffrire di osteo-artrosi per esempio, e quindi avere difficoltà meccaniche nel defecare, oppure può essere disidratato a causa di una malattia cronica, metabolica, come un’insufficienza renale o un diabete, o un ipertiroidismo, o può soffrire di obesità.  

La stipsi nel gatto anziano può avere anche una causa strutturale, come una neoplasia intestinale. 

Come aiutare il gatto a defecare? 

Se il tuo gatto ha difficoltà a defecare, ci sono diverse strategie per migliorare il suo benessere. 

Un’adeguata idratazione è fondamentale: prediligiamo cibo umido, oppure aumentiamo l’assunzione di liquidi, con fontanelle (i gatti adorano l’acqua corrente). Inoltre, in casi più gravi, puoi consultare il veterinario per utilizzare integratori specifici o farmaci pro-cinetici , ovvero in grado di stimolare i movimenti dell’apparato gastrointestinale. 

Che cibo dare al gatto in caso di stipsi? 

Se ti chiedi che cibo dare al gatto stitico o cosa dare da mangiare al gatto con problemi intestinali, consigliamo una dieta commerciale (petfood) ad alto contenuto di fibre, oppure integriamo le fibre nella dieta che il micio sta assumendo.  

Esistono due tipi di fibre alimentari: solubili ed insolubili. 

  • Alle fibre solubili appartengono le pectine, le mucillagini, le gomme e gli oligosaccaridi indigeribili. 

Queste inducono un aumento della viscosità del contenuto intestinale: avviene un rallentamento dello svuotamento gastrico, una diminuzione della peristalsi intestinale, un aumento del grado di idratazione delle feci e un miglioramento nell’utilizzazione digestiva di alcuni alimenti. 

Essendo queste fibre indigeribili ma fermentescibili, vengono trasformate dai batteri presenti nel colon in metano, anidride carbonica, acqua e acidi grassi a corta catena (acetico, propionico e butirrico). Da un lato favoriscono la crescita della flora batterica intestinale “buona”, e, dall’altro, attraverso la produzione di acido butirrico, forniscono energia e nutrimento alle cellule della mucosa intestinale.  

Fondamentale stare attenti alle quantità, in quanto possono indurre flatulenza per l’aumento dei gas prodotti all’interno dell’intestino.  

Alimenti differenti contengono quantitativi diversi di fibra solubile: nei nostri animali possiamo proporre la mela senza buccia, lo psyllium, l’avena o la pectina. 

  • Le fibre insolubili sono rappresentate principalmente dalla cellulosa, dall’emicellulosa e dalla lignina. 

Non sono fermentescibili e, a livello gastroenterico, inducono un’accelerazione del transito intestinale, un aumento del volume delle feci, una diminuzione della digeribilità degli alimenti presenti nella dieta. 

Alimenti differenti contengono quantitativi diversi di fibre insolubili: la crusca, i legumi, il pane integrale e i cereali integrali.  

La carota, se somministrata cruda, contiene principalmente fibra insolubile mentre, dopo la cottura, la quantità di fibra solubile aumenta pareggiando la quantità di fibra insolubile. 

Diciamo che questi tipi di fibre sono molto difficili da far assumere al gatto. pertanto è meglio Se non sai che cosa dare da mangiare a un gatto per andare a fare la cacca, prova petfood già integrati o alimenti con fibre adatte ai problemi intestinali gatto

Le patologie gastrointestinali del gatto più diffuse  

Il mondo delle patologie croniche gastro-intestinali nel gatto è complesso e articolato, e, come già detto, queste condizioni possono provocare sintomi diversi

Per diagnosticarle (e non sempre si arriva alla diagnosi definitiva) è necessaria una serie di visite e di esami strumentali. In alcuni casi è necessaria la chirurgia (biopsia ed esame istologico). 

Le patologie gastro-intestinali croniche più conosciute e di sempre sono le CIE, Chronic Infiammatory Enteropathy, (nello specifico, parlando di gatti, FCE (Feline Chronic Enteropathy) e il linfoma.  

Tra i sintomi più comuni associati ai problemi intestinali gatto, troviamo vomito, diarrea, disoressia (alterazione dell’appetito), dimagrimento e, in alcuni soggetti, melena (presenza di sangue nelle feci), a seconda del tratto gastroenterico colpito. 

Dal punto di vista epidemiologico, le due patologie sembrano avere un andamento leggermente differente: la FCE colpisce gatti di tutte le fasce d’età, mentre il linfoma è più comune in gatti anziani (10-11 anni), ma si possono identificare linfomi intestinali anche in soggetti molto più giovani. 

Cosa può mangiare un gatto con problemi gastrointestinali? 

Una corretta alimentazione è fondamentale per supportare un gatto con problemi intestinali. La preparazione di un piano nutrizionale ad hoc deve far parte della scelta terapeutica e deve iniziare dalla valutazione dello status nutrizionale del paziente, del suo stato di idratazione, del BCS (la condizione corporea) e dell’MCS (la condizione muscolare), per poter calcolare con più precisione possibile il suo fabbisogno energetico di mantenimento.  

L’eventuale presenza di cachessia (perdita progressiva di massa muscolare) neoplastica, in corso di linfoma, deve essere tenuta in considerazione quando viene calcolato il fabbisogno energetico del gatto.  

Inoltre, in entrambe le malattie è bene valutare se è presente un malassorbimento che può aver portato l’animale ad uno stato di malnutrizione proteico-calorica generalizzata e/o ad una carenza specifica di oligoelementi. 

Ovviamente, sia che il gatto sia affetto da FCE o da linfoma, la sua dieta dovrebbe essere ben equilibrata e soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali indicati da FEDIAF (European Pet Food Industry Federation) per la specie felina. 

Infine, vanno valutate eventuali integrazioni mineral-vitaminiche specifiche in base alle carenze che presenta il micio.  

Particolare attenzione andrebbe posta alla cobalamina (vitamina B12), considerando che alcuni studi riportano una possibile carenza di questa vitamina sia in gatti affetti da FCE che da linfoma.  

Gatti con infiammazione intestinale, complicata da carenza di cobalamina, hanno dimostrato un miglioramento dell’incremento ponderale e della risposta alla terapia in seguito ad un’integrazione con questa vitamina per via parenterale.  

Mancano, invece, studi sui benefici di questa integrazione in gatti affetti da linfoma. 

Dottoressa Francesca Giulianelli, veterinario di Ca’ Zampa 

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Foto CA' ZAMPA

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