Abbandonata con un biglietto straziante: “Sono una brava cucciola”

Qualche sera fa, nella città di Philadelphia, alcuni volontari della Pennsylvania Society for the Prevention of Cruelty to Animals (SPCA) hanno trovato un ospite inaspettato fuori dalla propria sede. Una cucciola di cane era legata a un palo e di fianco a lei era poggiato un bigliettino, che recitava: “Cane Corso – pit mastiff. Nata il 15-12-23. Bravo cucciolo. Addestrata a fare i bisogni in casa. Non ha un nome.”

Un nuovo e tristissimo caso di abbandono, come purtroppo ce ne sono centinaia ogni giorno. Questa volta, però, le parole scritte su quel foglio aprono una riflessione: lasciano infatti immaginare che la persona che ha legato il cane davanti al rifugio, e che ha scritto tante informazioni precise, sia in qualche modo stata costretta a farlo, magari per problemi economici o chissà quale altra ragione. E che a quella cagnolina tenesse, forse la amasse, perché le indicazioni fornite sembrano scritte apposta per farla adottare: sono un bravo cucciolo, sono addestrata a fare i bisogni in casa. Quasi a voler dire: prendila con te, la convivenza sarà facile, il cane non ti darà problemi.

Il personale del rifugio ha subito notato lo sguardo spaventato dell’esemplare. “Abbiamo letteralmente dovuto asciugare le lacrime dai suoi occhi,” ha raccontato Gillian Kocher, direttrice delle pubbliche relazioni e marketing della SPCA. 

Al di là di quelle lacrime che hanno ovviamente molto toccato chi l’ha ritrovata, la cucciola era in buona salute fisica. Il suo comportamento mostrava però quanto fosse spaventata e insicura. “Era nervosa, aveva un linguaggio corporeo ritirato e la coda tra le gambe,” ha detto Kocher. “Addirittura non camminava più quando usciva dalla propria cuccia e doveva essere presa in braccio.” È bastato poco, però, per far sì che l’esemplare mostrasse il suo lato dolce e affettuoso. “Anche se timida e ancora sotto choc, scodinzolava e si avvicinava lentamente cercando un riparo”.

Il nome della cucciola è stato scelto in pochi istantti. A deciderlo è stato l’addetto all’accoglienza Matt Zankowski, che alla vista degli occhi dell’esemplare ha subito pensato alla dea romana della saggezza, Minerva.

Una volta trovato il nome, la cucciola è stata ufficialmente messa in adozione tramite i profili social della SPCA e la risposta del pubblico è stata straordinaria, con centinaia di commenti e candidature arrivati in pochi giorni. Dopo un’attenta valutazione, i responsabili dell’associazione hanno trovato per la cagnolina la famiglia perfetta. 

“È stato amore a prima vista”, ha dichiarato Aaliyah Grose, la nuova proprietaria, dopo il primo incontro con la cucciola. Minerva le ricordava molto il cane che avevano avuto in famiglia e per Aaliyah era impossibile non portarla a casa con sé.

Ora Minerva si sta lentamente adattando alla sua nuova vita e ha già iniziato a legare con i suoi nuovi fratelli pelosi, Siona di 3 anni e Ghost di 2. “Abbiamo Minerva solo da due giorni, ma sta già mostrando tanta forza e amore,” ha detto Aaliyah. “È molto felice e giocosa.”

Come in ogni centro per animali, Minerva è però solo una delle tante storie che questo importamte ente benefico inglese affronta ogni giorno. “Ci sono animali amorevoli e meritevoli,” ha voluto ricordare Gillian Kocher. “E non c’è niente che possa dare più amore di un animale salvato dalla solitudine.”

In apertura: Minerva nella sua gabbietta, con il biglietto che hanno trovato vicino a lei.

Foto: Facebook/ Pennsylvania SPCA

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