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Palinuro, cinque turisti salvati dai cani bagnini della SICS

I giovani si trovavano a bordo di un pedalò affondato e sono stati soccorsi da due golden retriever, Vita e Dylan, perfettamente addestrati al recupero in acqua.

di Alessio Pagani

Cinque vite salvate da due quattro zampe. È il bilancio dell’ultimo intervento di soccorso avvenuto ieri nelle acque che bagnano la spiaggia delle Saline di Palinuro. Ad entrare in azione due cani bagnini della SICS, la Scuola Italiana Cani da Salvataggio. Una coppia di golden retriever – Vita e Dylan – che, insieme al loro conduttore Antonio Caponetti, si sono dimostrati determinanti per strappare alle onde cinque giovani, tra i 25 ai 30 anni, quasi affondati con il pedalò che avevano preso a noleggio. Tutto è successo nel giro di pochi istanti. Quando, nel primo pomeriggio, il gruppo di amici decide di fare un giro al largo per un tuffo in tranquillità. A circa 250 metri dalla riva, però, il pedalò inizia a manifestare qualche segno di cedimento. Imbarca acqua e si inclina pericolosamente, affondando quasi del tutto in pochi secondi. I cinque ragazzi ormai lontani dalla spiaggia, troppo per le loro forze, restano così aggrappati alla parte dell’imbarcazione ancora a galla. Tutti in difficoltà, con le due ragazze del gruppo che vengono colte anche da un forte attacco di panico. Disperatamente così chiamano aiuto, chiedendo di essere soccorsi. A rispondere, per loro fortuna, ci sono due animali speciali: i cani bagnino della SICS, Vita e Dylan. Dalla spiaggia corrono verso il mare e poi una volta in acqua iniziano a mulinare le loro zampe per raggiungere i naufraghi. Sono veloci, velocissimi. Come solo cani perfettamente addestrati posso essere. Raggiunta la barca, insieme al loro conduttore, diventano così un appiglio sicuro per gli amici in difficoltà. I ragazzi riescono ad aggrapparsi alle imbragature galleggianti che i quattro zampe indossano e così possono essere trainati verso riva, dove incrociano due pattini di salvataggio che li issano a bordo.

Se i cinque ragazzi sono vivi lo devono proprio alla velocità di questi animali speciali e ai loro conduttori. Volontari che si addestrano centinaia di ore ogni anno proprio per salvare vite. «Preparazione e esercitazioni sono fondamentali per ottenere questi risultati», racconta a Zoon Magazine Ferruccio Pilenga, presidente e fondatore, quasi 35 anni orsono, della SICS. «Senza i nostri cani molti soccorsi non sarebbero possibili. L’animale è un motore “intelligente” in grado di far risparmiare risorse fisiche preziose al conduttore che effettua il salvataggio. E grazie all’imbrago galleggiante, il cane si trasforma letteralmente in un salvagente a quattro zampe, in grado di trainare e sostenere anche quattro persone alla volta». Da qui l’importanza di questa risorsa, dispiegata anche quest’anno lungo i litorali di laghi e mari italiani. Con circa 350 unità pronte ad entrare in azione per salvare vite. Proprio come successo a Palinuro.  

(Foto: Scuola Italiana Cani da Salvataggio)

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