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Il progetto “Zero cani in canile” combatte randagismo e vagantismo

L’iniziativa, nata a Vieste, è arrivata anche a Lariano, nel Lazio. L’assessore ai Servizi Sociali e ai Diritti degli Animali si impegna a combattere un problema ormai troppo diffuso sul territorio.

di Redazione

Anche il comune di Lariano, in provincia di Roma, ha aderito al progetto “Zero cani in canile”, nato a Vieste dall’idea di Francesca Toto, esperta di marketing e volontaria della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. L’iniziativa, partita ormai sette anni fa, si pone l’obiettivo di combattere randagismo e vagantismo, cercando di raggiungere il traguardo di avere, appunto, zero cani nei canili di tutto il territorio italiano. 

«Noi del comune abbiamo aderito a questa iniziativa da circa due mesi», ha spiegato a Zoon Magazine Francesca Proietti, assessore ai Servizi Sociali e ai Diritti degli Animali a Lariano. «Io, che vengo dal mondo del volontariato, mi sono sempre chiesta il perché della non risoluzione del randagismo, anche se da noi il problema principale è il vagantismo. Sono stata molto fortunata a conoscere l’ideatrice del progetto». La differenza tra randagismo e vagantismo è che il cane randagio non ha padrone, mentre il cane vagante ha un proprietario che lo lascia libero di andare in giro senza nemmeno microchipparlo. 

«Nel nostro Paese, purtroppo, certe persone hanno il vizio di mandare in giro da soli i propri cani e, alla richiesta di assumersi le proprie responsabilità nei confronti dell’animale, dichiarano che non è il loro. Finisce che il cane, non avendo il microchip, viene portato in canile», continua l’assessore. «Con “Zero cani in canile”, facendo una mappatura delle zone e dei cani presenti, riusciamo però a risalire ai detentori dell’animale. Il padrone è costretto così a farsene carico se non vuole incorrere in denunce. Ovviamente poi facciamo regolarmente i controlli per assicurarci che il cane viva a norma di legge». 

Questa iniziativa non prevede il classico iter di portare i cani randagi in canile per microchipparli. Anzi, si parte dalla ricerca del padrone che ha abbandonato il quattrozampe e si cerca di responsabilizzarlo. In questo modo i canili non si riempiono e i cani tornano a casa. «Bisogna educare i padroni degli animali, far capire che se il cane viene maltrattato si incorre in sanzioni. Esistono due categorie di persone: da un lato ci sono quelle che hanno bisogno di comprendere che le leggi vanno rispettate; dall’altro ci sono quelle che semplicemente non sono informate, e che quando ricevono le informazioni rimediano. È una questione culturale», dichiara Francesca Proietti. 

Il comune di Lariano ha organizzato due giornate dedicate alla microchippatura gratuita dei cani, alle quali si sono presentati oltre cento cittadini. Inoltre, ha lanciato una campagna di sterilizzazione gratuita dei cani femmina. «Il consiglio che mi sento di dare è di aderire a questo progetto. Più comuni ne fanno parte, più si possono combattere randagismo e vagantismo e si riusciranno a svuotare i canili. Il lavoro del comune di Vieste ha portato ad ottimi risultati, per noi ci vorrà tempo ma ci stiamo impegnando. Bisogna mandare un messaggio chiaro e di principio a tutti i cittadini: avere un cane significa avere anche doveri da rispettare», conclude l’assessore. Per il bene dell’animale e dell’intera comunità.

(Foto d’apertura: Comune di Lariano)

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