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Covid, il fiuto dei cani si conferma la risorsa più efficace 

Che fossero molto affidabili era già noto da mesi. In Germania, però, hanno superato anche la prova del campo: testando ben 3mila persone prima di quattro concerti. Con una precisione altissima.

di Alessio Pagani

Hanno individuato le persone positive al Covid con una precisione altissima, prima ancora che facessero il tampone. È il risultato della sperimentazione fatta in Germania nei giorni scorsi direttamente sul campo. A otto cani addestrati di varie razze sono stati presentati campioni di sudore di 2802 spettatori prima di 4 eventi musicali. La maggior parte dei partecipanti umani è stata vaccinata contro il Covid-19, ma ciò non ha influito sulla capacità dei cani di rilevare infezioni attive. I cani hanno impiegato circa 1 o 2 secondi per annusare ogni campione e hanno prodotto solo 2 risultati falsi positivi e 1 risultato falso negativo. «Per un altro paziente, ‘identificazione positiva dell’infezione da coronavirus da parte di 2 cani è stata, poi, confermata da un test PCR effettuato due giorni dopo, suggerendo che i cani potrebbero essere in grado di rilevare un’infezione prima della diffusione del virus», hanno scritto gli autori dello studio tedesco su BMJ Global Health. Complessivamente, il test con i quattrozampe ha avuto un valore predittivo positivo del 70% e un valore predittivo negativo del 99,7%.  

“Già precedenti studi hanno scoperto che i cani possono identificare le infezioni da Sars-Cov2 con elevata accuratezza diagnostica, ma la nuova ricerca lo ha dimostrato in condizioni di screening di massa del mondo reale», hanno aggiunto i ricercatori tedeschi. «I quattrozampe potrebbero così diventare una risorsa indispensabile specialmente in aree o Paesi con infrastrutture di test o mezzi finanziari limitati e possono fornire un’opzione di screening rapida e affidabile per eventi pubblici in cui è richiesto uno screening di massa». Risultato cui era arrivata anche un’analoga ricerca italiana i cui esiti erano stati diffusi nel febbraio del 2022. Portato avanti dall’Università politecnica delle Marche, lo studio aveva come obiettivo quello di dimostrare come cani ben addestrati possano rilevare i positivi al Sars-Cov2 senza ricorrere a prelievi e test invasivi e costosi. E anche in quel caso, su 1.251 persone annusate, il rilevamento si è dimostrato corretto con una percentuale tra il 98 e il 100%.  

(Foto d’aperura: IPA)

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