Un anno di libertà, lo festeggiano i 4000 beagle salvati dall’allevamento lager
Dopo la chiusura della struttura, destinata alla sperimentazione animale, molti di loro hanno ricominciato finalmente a vivere. Sono stati adottati e stanno superando ogni paura e scoprendo finalmente il mondo e l’affetto di una famiglia.
di Alessio Pagani
Un anno alla scoperta della libertà. Impresa non facile per questi cani, considerati solo cavie da laboratorio fino al loro salvataggio. Ma questi beagle, circa 4000, tornati alla vita dopo la chiusura della struttura lager in Virginia che li sfruttava, non hanno intenzione di rallentare il loro percorso verso il completo recupero.
Dopo che il centro era finito sotto indagine per via di innumerevoli violazioni alle norme che regolano il benessere animale, con soppressioni immotivate e tutta una serie di carenze e mancanza di cure, i cani sono stati portati via grazie all’intervento dei giudici e al lavoro fondamentale dell’associazione The Humane Society of the United States. Realtà che, insieme ad altre organizzazioni specializzate nell’assistenza agli animali, ha provveduto a dar loro un futuro. Con un delicato percorso di rinascita, rieducazione e abituazione all’ambiente.
Così questi cani, dopo mesi in gabbia, hanno imparato a conoscere l’aria aperta, i prati, i boschi e il caldo di una casa. Fortunatamente dei 4000 Beagle salvati dall’allevamento statunitense moltissimi erano cuccioli di qualche mese e il loro percorso di ripresa è stato più facile. Così come il loro adattamento alla vita del tutto simile a quella di un cane di famiglia.
Non deve sorprendere, infatti, che molti di loro, come Enzo, la cui storia è stata raccontata proprio dalle associazioni che lo hanno salvato per dimostrare la bontà del progetto di reinserimento in famiglia, siano tornati a correre, giocare. In una parola: a vivere.
C’è poi Roo: era una cucciola dallo sguardo perso presa in custodia dal Beagle Freedom Project mentre ora è il punto di riferimento di una famiglia straordinaria con la quale ha mosso i suoi primi passi.
Il tutto condito dalla consapevolezza di un percorso che sarà ancora lungo e delicato, prima di potersi dire ultimato. Anche se, con il supporto dei loro proprietari, gradualmente, questi cani hanno già superato le difficoltà maggiori e ora possono correre incontro, come dovrebbe fare ogni cane del mondo, a tante esperienze diverse e a una vita appagante.
(Foto d’apertura: Facebook: Beagle Freedom Project)
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