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L’importanza del gioco per il gatto

Predatore per natura e cacciatore nel DNA, il micio domestico sostituisce questa naturale propensione con il gioco e l’attività fisica. La responsabilità del suo benessere è nostra, che dobbiamo dedicargli il tempo necessario e fornirgli ciò che gli serve per potersi sfogare. Ce lo spiega il veterinario.

di Francesca Garrone
apertura e per Instagram

I felini sono predatori per antonomasia, è come se fossero stati geneticamente programmati per cacciare: per questo motivo nei nostri gatti domestici il gioco è importante, perché devono soddisfare questa loro necessità primordiale.

 In natura i gatti devono ricorrere alla caccia per procurarsi il cibo e dedicano fino al 50 % della loro giornata a farlo. Nei gatti domestici questa motivazione viene meno e il gioco diventa per loro una vera e propria valvola di sfogo appagante. 

Già a 3 settimane di età i gattini iniziano a giocare con la mamma e i fratelli. 
Questa fase della loro vita è molto importante perché è la madre che insegnerà loro le dinamiche del gioco (quello che si può e che non si può fare). 

Se il gattino verrà separato troppo presto dalla sua famiglia, toccherà quindi al suo umano insegnargli a giocare in modo corretto.

Il gioco regolare aiuta i nostri gatti a mantenere condizioni mentali e fisiche ottimali. 
Recenti sondaggi tra i proprietari di gatti hanno messo in evidenza che se il loro amico peloso gioca poco aumenteranno, ad esempio, il suo comportamento distruttivo, aggressivo, la ricerca dell’attenzione e le vocalizzazioni. 

Nel caso poi di gatti sovrappeso tutto ciò che fa correre, inseguire e saltare è una componente importante per un programma di dimagrimento. 
Studi rivelano che sessioni di gioco intenso giornaliere di almeno 15 minuti, insieme ad un cibo adeguato, possono portare a perdite di peso significative.

Ma come dovete giocare con il vostro adorato micio? 
Sicuramente non dovete usare mai mani e piedi: se lo fate, soprattutto se il gatto è piccolo, potrebbe abituarsi e con l’andare del tempo questa cattiva abitudine vi si potrebbe ritorcere contro. 

Utilizzate piuttosto i giochi che trovate in commercio, quelli interattivi sono particolarmente stimolanti, oppure palline e topolini da inseguire e da portare in giro in bocca, proprio come vere prede. 

Attenzione però a come vi comportate. Non interrompete improvvisamente il gioco, perché se il micio avesse ancora voglia di sfogarsi potrebbe scatenare le proprie energie contro altro, come ad esempio il vostro divano nuovo! 

Foto: IPA

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Foto Francesca Garrone

veterinario

Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.