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Anche il gatto può soffrire di asma

La patologia colpisce in particolare i gatti adulti: quelli di razza siamese sono i più vulnerabili. Non esiste purtroppo una cura, il micio dovrà imparare a conviverci: l’importante è tenere sotto controllo i sintomi. A doverla diagnosticare e a impostare una terapia adeguata deve essere il veterinario.

di Francesca Garrone
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Forse non tutti sanno che i gatti possono soffrire di asma, sì, proprio come noi umani! Questa patologia di solito compare in gatti adulti di qualunque razza anche se sembra che le razze orientali, come il siamese, siano più predisposte. L’asma felina è una patologia che colpisce le vie aeree profonde, è cronica e dovete sapere che non esiste una cura che possa guarire definitivamente il vostro amico a quattro zampe. La terapia, quindi, una volta fatta la diagnosi, servirà per tenere i sintomi sotto controllo e fare in modo che il gatto abbia una vita normale. 

I fattori coinvolti nello sviluppo dell’asma sono diversi ma, in assoluto, la prima causa è l’ipersensibilità delle vie aeree profonde nei confronti di allergeni ambientali come polveri, muffe, detersivi e fumo di sigaretta. I sintomi che vedrete sono ovviamente di tipo respiratorio e possono comparire durante il contatto con l’allergene ma anche tempo dopo, quando apparentemente non sembra esserci motivo. 

Il vostro gatto potrebbe manifestare una vera crisi asmatica, acuta, con respirazione a bocca aperta e aumento significativo del numero degli atti respiratori. Oppure avere una forma cronica con episodi di tosse di varia intensità. Questa seconda forma è subdola, in quanto il sintomo non eclatante fa in modo che la malattia venga ignorata dal proprietario anche per molto tempo. Purtroppo non esiste un test che permetta di diagnosticare subito l’asma al vostro micio. Quello che il veterinario potrà fare è eseguire tutte le indagini diagnostiche a sua disposizione per escludere quelle patologie che hanno caratteristiche simili. 

La visita clinica con anamnesi accurata saranno il primo importante passo. Seguite da un esame del sangue, radiografie del torace e un particolare esame delle feci (visto che esistono dei vermi che si localizzano nei polmoni). Da ultimo, l’eventuale endoscopia delle vie aeree. Come già detto all’inizio, la terapia vi aiuterà a ridurre i sintomi e in parte a prevenirli. Oltre ai farmaci che vi prescriverà il veterinario, quello che voi potrete fare è ridurre al minimo gli stimoli allergenici presenti nell’ambiente. Togliete tutto ciò che usate per profumare la casa, attenzione al tipo di lettiera che utilizzate, eliminate i prodotti per la pulizia che hanno odori troppo forti e, se riuscite a non fumare dove sta il gatto, sicuramente potrebbe giovarne.

Foto: IPA

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Foto Francesca Garrone

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Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.