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Addio Spencer, il cane star della maratona di Boston

Era diventato famoso sventolando la bandiera con la scritta “Boston Strong”, lo slogan coniato in risposta all’attentato terroristico del 2013. E ogni anno, a bordo strada, incoraggiava tutti i partecipanti.

di Alessio Pagani

Spencer era un cane speciale. Di quelli che lasciano il segno. Che sono capaci con il loro esempio di ispirare anche gli umani. Spencer ha combattuto fino alla fine, senza mai arrendersi. Non voleva che il tumore che lo aveva colpito nel 2020 lo tenesse lontano dalla sua passione: salutare, uno per uno, i partecipanti della maratona di Boston. E ci era riuscito, tornando lo scorso anno, a bordo strada, felice e scodinzolante come sempre, lì nel punto dove i runner sapevano di trovarlo. Per loro non era solo una mascotte simpatica da coccolare, era quello stimolo che, nonostante crampi e fatica, li spingeva ad andare avanti.

Spencer lo faceva a modo suo, tenendo in bocca una bandiera con una scritta diventata iconica: “Boston Strong”. Lo aveva fatto per la prima volta nel 2018 e da allora questo golden retriever era diventato famosissimo. Anche perché quella di Boston, la più antica tra le maratone annuali che si svolgono al mondo con la sua storia iniziata nel 1897, dal 2013, non è più una corsa podistica normale. Quell’anno la competizione era stata scelta come obiettivo delle bombe dei terroristi islamici che avevano causato 3 morti e oltre 200 feriti. Ma la città non si era piegata. Aveva pianto, sofferto e collettivamente aveva deciso che proprio tornare a correre sarebbe stata una delle risposte più forti contro il terrorismo. E quella scritta, “Boston Strong”, era lo slogan creato per sancire la reazione all’attentato. Così l’immagine del golden retriever che sventolava quel vessillo era immediatamente rimbalzata ovunque, fuori e dentro gli Stati Uniti.

Questo era Spencer. Questo e molto altro. Ci sarebbe tornato anche quest’anno sul percorso, se lo scorso ottobre non gli fosse stato diagnosticato un nuovo tumore al fegato, stavolta non curabile. Questo cagnolone – impegnato da anni nella pet therapy in scuole e ospedali –  ha deciso comunque di vivere il più a lungo possibile, spegnendosi nei giorni scorsi tra le braccia del suo padrone.

«Durante tutte le terapie si è comportato come un campione», ha sottolineato Rich Powers, il suo compagno umano. «Gli abbiamo detto che lo amavamo e lo abbiamo ringraziato fino al suo ultimo respiro. Abbiamo restituito un dono che ci è stato fatto e che abbiamo condiviso con il mondo». A ricordare questo cane di 13 anni, poi, ci ha pensato anche l’organizzazione della Boston Marathon. «Spencer, la tua forza e la tua determinazione ci hanno ispirati», hanno scritto in una nota ufficiale. «Ci mancherai, e siamo orgogliosi di poterti chiamare amico. Sarai per sempre il Cane ufficiale della maratona di Boston».   

(Foto d’apertura: @thehenrystudio)

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