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Ossa di pollo, nastri e medicine: i pericoli domestici per cane e gatto

In casa, certe piccole disattenzioni possono costare caro ai nostri quattrozampe. Ecco un breve ma indispensabile vademecum di ciò che è bene non lasciare a portata di… zampa! E poi, mi raccomando: non perdete la calma!

di Francesca Garrone

La vita in casa con un amico a quattrozampe, sia esso un cane o un gatto, non sempre è tutta rosa e fiori. I piccoli incidenti domestici capitano e ce ne sono alcuni che, secondo la mia esperienza, sono molto più frequenti di altri. La parola d’ordine in ogni caso è: mantenete la calma! 

Quando ci si trova davanti a quella che pensiamo essere un’emergenza, la prima cosa da fare è restare tranquilli. Ricordatevi che avete davanti un animale e se vi agitate troppo agiterete anche lui, rischiando sia di peggiorare la situazione, sia di essere morsicati o graffiati. 

Cercate di capire cosa è successo e raccogliete il maggior numero di informazioni. Poi chiamate il vostro veterinario, lui vi indicherà la cosa migliore da fare. Certe volte, infatti, accadono episodi cui potete porre rimedio voi senza dover correre in clinica. 

Come vi ho anticipato, ci sono incidenti che capitano più frequentemente di altri e sopratutto nei cuccioli, che tendono ad essere più curiosi e agitati di un adulto. La mia casistica vede al primo posto l’ingestione di cose che non andrebbero mangiate. Le ossa di pollo per esempio, molto appetibili soprattutto per quell’ingordo del cane: di solito non date volontariamente dal proprietario, visto che ormai è risaputo che non si devono dare, ma scovate nel bidone della spazzatura. 

Le ossa dei volatili sono cave e quando vengono masticate o spezzate formano monconi appuntiti molto pericolosi. Possono causare un blocco intestinale o, nei casi più gravi, la perforazione di quest’organo. 

Un altro evento, che vede come protagonista assoluto il gatto, è l’ingestione di nastri o similari. Uno dei suoi giochi preferiti è infatti leccare il nastro dei regali impacchettati o mordicchiare quello che serve per chiudere i sacchetti della spazzatura. Per non parlare di quanto sia attraente per lui lo spago usato per legare l’arrosto! 

Insomma, tutto ciò che è lungo e sottile può diventare un pericolo. Il  gatto inizia di solito semplicemente a leccare l’oggetto in questione ma poi, per colpa della sua lingua ruvida, finisce per ingoiarlo. Il filo/nastro arriva con rapidità nello stomaco e poi nell’intestino provocando danni anche seri. 

Un consiglio: se lo vedeste fuoriuscire dall’ano, resistete alla tentazione di tagliarlo o peggio, tirarlo, perché se fosse in qualche modo ancorato all’intestino potreste peggiorare la situazione. Correte invece dal veterinario. 

Un discorso a parte meritano le medicine utilizzate per la terapia umana. Capita infatti che alcuni proprietari troppo zelanti decidano di curare il loro amichetto peloso con i medicinali che hanno a disposizione. Uno su tutti: il paracetamolo. Chi non ne ha in casa? In questo caso il pericolo non è dato solo dal cane o dal gatto che, trovata la compressa, inizia a giocarci e poi finisce per leccarla o ingerirla. Il pericolo può arrivare dallo stesso proprietario il quale, vedendo il proprio amico in una situazione di sofferenza, pensa che possa avere la febbre e gli somministra il farmaco come farebbe per se stesso o per un figlio, credendo di agire per il meglio. 

Il concetto di base è che non tutti i farmaci che vanno bene per l’uomo sono adatti agli animali. Perciò nel dubbio, evitate. E come sempre chiedete aiuto al vostro veterinario.

(Foto d’apertura: IPA)

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Foto Francesca Garrone

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Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.