Skip to Content
image description

Viaggiare con i cani: come prepararsi alla partenza

Prima di affrontare un viaggio con i nostri cani occorre verificare di possedere tutta la documentazione in regola per viaggiare in Italia o all’estero. Conviene inoltre contattare la compagnia di trasporto utilizzata e la struttura ricettiva per sapere se ci sono richieste specifiche.

di Elisabetta Scaglia, Medico veterinario

Le strutture che accettano cani e gatti sono sempre di più e, spesso, si trovano vere e proprie zone attrezzate, come le spiagge per cani. Quando si viaggia con il proprio cane, ad esempio, è bene informarsi sulle formalità burocratiche da sbrigare, ove richieste. 

Cosa serve per andare all’estero con il cane?

Per andare all’estero con il cane, così come con i gatti o con i furetti, serve una documentazione specifica: passaporto europeo (una sorta di libretto sanitario ufficiale, rilasciato dai Servizi Veterinari), vaccinazione antirabbica, in alcuni casi titolazione degli anticorpi della rabbia (che attesti l’efficacia del vaccino effettuato) e trattamenti antiparassitari verso parassiti che possono infestare anche l’essere umano. Il microchip, già obbligatorio per il cane in Italia, deve essere applicato anche a gatti e furetti spostati all’estero. Se si viaggia in Italia, il passaporto europeo non è richiesto, così come per legge nemmeno la vaccinazione antirabbica (la rabbia, infatti, è una malattia virale da cui il nostro Paese è infatti libero da alcuni anni). Tuttavia, alcune compagnie di trasporto private possono richiedere ugualmente documenti o trattamenti sanitari, specie verso alcune zone, come le isole maggiori.

Come viaggiare con il cane: il certificato di buona salute

Solitamente, chi trasporta animali richiede anche un certificato di buona salute per poter viaggiare con il proprio cane o altro animale domestico, che potrà essere emesso da un medico veterinario dopo opportuna visita medica, e che attesti sia la capacità dell’animale di affrontare un viaggio sia l’assenza di patologie trasmissibili all’uomo. In genere, questo certificato deve essere stilato non più di dieci giorni prima della partenza perché possa essere ritenuto valido. 

Il consiglio è, dunque, quello di informarsi sempre presso la compagnia di trasporto utilizzata e anche presso la struttura ricettiva, per sapere se ci siano richieste specifiche, di portare sempre con sé il libretto sanitario dell’animale e, in caso di viaggio all’estero, di informarsi anche presso l’ambasciata del paese visitato (specie se extra UE), per conoscere eventuali vincoli all’espatrio o al ritorno in Italia. Il nostro consiglio, inoltre, è quello di tenere sempre aggiornata la cartella veterinaria del proprio amico a quattro zampe, per potersene prendere cura anche in viaggio.

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati