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Veterinari e geriatri uniscono le forze, per il bene degli anziani

Nasce VETeris, la prima associazione italiana creata per ottimizzare le linee guida della pet therapy che migliorano la qualità di vita degli anziani.

di Alessio Pagani

Veterinari esperti negli interventi assistiti con gli animali, ovvero la pet therapy, e medici geriatri e gerontologi uniscono le forze. Per creare una vera e propria comunità che abbia al centro i cani e i loro effetti benefici sugli anziani. Così è nata VETeris, la prima associazione italiana creata per ottimizzare le linee guida per il ricorso ai cani come fattori di miglioramento della qualità di vita delle persone più mature. Il progetto ha preso vita anche grazie alla collaborazione di Sisca, Società italiana Scienze del comportamento animale e con il contributo di Msd Animal Health, l’azienda leader mondiale nella salute animale.

Le attività di VETeris si concentreranno, in questa prima fase, principalmente sulle persone con Alzheimer: l’approccio non farmacologico è, infatti, particolarmente efficace per migliorare i sintomi psicologici della malattia, in particolare la depressione. Secondo gli esperti, «il contatto con gli animali può contribuire a migliorare in modo significativo la qualità di vita delle persone anziane, apportando benefici terapeutici». Investire in progetti dedicati al miglioramento della salute e del benessere della terza età è cruciale per il futuro dell’intera collettività, se si considera che, stando alle previsioni demografiche, nel 2030 più del 24% della popolazione europea sarà over 65, categoria che solo in Italia oggi conta più di 13 milioni di persone.

«VETeris nasce per favorire l’invecchiamento attivo e sano attraverso stili di vita salutari con interventi non farmacologici», spiega Andrea Ungar, professore di Geriatria all’Università di Firenze, direttore dell’Unità di Geriatria dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. «Ne è un esempio l’interazione uomo-animale: la creazione di un legame, anche temporaneo, ha dimostrato benefici terapeutici significativi. La presenza di un animale può stimolare l’anziano a fare movimento, favorisce le interazioni sociali e risveglia l’elasticità mentale». Studi scientifici sugli interventi assistiti con animali hanno portato, inoltre, risultati positivi come la diminuzione dello stress, l’abbassamento della pressione, il miglioramento della circolazione e livelli di colesterolo più bassi. Inoltre, per le persone con patologie croniche come ipertensione, diabete e depressione, possedere un animale domestico può significare versare in uno stato di salute migliore il che, unito a una corretta alimentazione, si tradurrebbe in un risparmio annuale di circa 4 miliardi di euro per il Sistema sanitario nazionale. 

(Foto d’apertura: IPA)

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