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Segnali calmanti, così i cani evitano i conflitti

Attraverso atteggiamenti e posture specifiche, i quattro zampe comunicano con l’uomo e gli altri animali. Questi gesti si rivelano spesso fondamentali per mantenere rapporti pacifici e scongiurare i litigi. I cani sono animali sociali e in quanto tali hanno l’esigenza di condividere spazi, cibo e risorse con i loro simili. Per evitare continui e pericolosi […]

di Sara Bovio

Attraverso atteggiamenti e posture specifiche, i quattro zampe comunicano con l’uomo e gli altri animali. Questi gesti si rivelano spesso fondamentali per mantenere rapporti pacifici e scongiurare i litigi.

I cani sono animali sociali e in quanto tali hanno l’esigenza di condividere spazi, cibo e risorse con i loro simili. Per evitare continui e pericolosi conflitti hanno sviluppato una serie di segnali di tipo corporeo, gestuale e olfattivo per prevenire le aggressioni e ridurre la tensione tra gli individui. Questi segnali, già da anni evidenziati dalle ricerche sui lupi, sono stati osservati e studiati per la prima volta nei cani dall’istruttrice cinofila Turid Rugaas fondatrice e direttrice del centro di educazione cinofila “Hagan Hundeskole” nei pressi di Oslo. Rugaas li ha denominati, sul finire degli anni 80, “Calming Signals” (segnali calmanti) proprio perché utilizzati dal cane sia per tranquillizzare sé stesso in caso di stress, sia per comunicare con gli altri individui, inviando loro “messaggi di pace”. Questi atteggiamenti comprendono posture e movimenti particolari e possono essere impiegati, almeno in parte, anche nella comunicazione tra uomo e cane. La coevoluzione, infatti, ha reso possibile lo sviluppo e l’utilizzo di codici simili e decifrabili da entrambe le specie.

Messaggi da comprendere

Questa comunicazione posturale e gestuale riveste un ruolo importantissimo nel ricco catalogo della lingua canina. Rugaas, nel suo libro, spiega che ci sono circa trenta segnali calmanti che tutti i cani conoscono e capiscono. A volte impercettibili agli occhi umani, non sfuggono allo sguardo dei cani e molto spesso ogni segnale inviato riceve una risposta. Due cani che si incontrano per la prima volta, ad esempio, si approcciano solitamente facendo movimenti lenti e circolari mentre si annusano. Nel caso in cui il cane si senta a disagio, preoccupato o spaventato da un’interazione troppo invadente, può iniziare a sbadigliare e leccarsi il naso. Di fronte a un altro individuo può ruotare la testa di lato in modo da evitare il suo sguardo o socchiudere gli occhi: questo modo di porsi può essere adottato anche dall’uomo per far abituare il proprio cane a essere fissato dritto negli occhi senza reagire. Spesso quando il gioco diventa troppo energico, e questo è un altro caso da manuale, il cane mostra il fianco per calmare l’altro partner o si blocca in una posizione. Per invitare un suo simile al gioco può compiere un inchino, segnale che può essere utilizzato nei confronti anche di altre specie. Tra gli altri comportamenti codificati ci sono lo sbadigliare, l’odorare per terra, il grattarsi, il leccarsi il muso, tutte azioni che possono essere messe in pratica dal cane nel tentativo di tranquillizzarsi. Ecco perché conoscere e distinguere ognuna di queste azioni diventa importantissimo per instaurare con il proprio quattro zampe una solida e corretta relazione. Ignorarli, infatti, potrebbe rappresentare una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Coglierli invece, ci aiuta a comprendere lo stato d’animo dei nostri cani e se il nostro approccio nei loro confronti li mette a proprio agio o li turba. Ci aiutano anche a capire come si sentono nelle situazioni in cui altri individui, cani o persone, interagiscono con loro. Sentirsi compreso per il nostro quattro zampe sarà così molto appagante e anche la nostra relazione con lui diventerà più solida e profonda.

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