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Rischio incendi, «liberate i cani dalle catene» 

Lettera alle Regioni per dire basta. Le principali associazioni animaliste si appellano ai governatori contro questa pratica crudele e pericolosa.

di Alessio Pagani

Sono ancora tanti, troppi, in Italia i cani tenuti alla catena. E, specialmente in campagna e in questo periodo di emergenza incendi, il fenomeno diventa ancora più grave. Ecco perché diverse associazioni animaliste hanno scritto direttamente ai governatori delle Regioni italiane una lettera per chiedere provvedimenti urgenti che vietino questa pratica «crudele e pericolosa». Green impact, Fondazione Cave canem, Save the dogs and other animals e Animal law Italia, auspicano così una presa di coscienza da parte delle amministrazioni affinché possa essere introdotto il divieto di detenzione dei cani su tutto il territorio. Tenere un cane legato a una catena oggi è, infatti, ancora legale in diverse zone d’Italia. Le uniche regioni in cui questa pratica è fuorilegge sono Campania, Marche, Lazio e Umbria. Ma il rischio incendi amplifica la portata negativa di questa pratica perché cani e altri animali legati non avrebbero via di fuga in caso fossero raggiunti dalle fiamme. Da qui la mobilitazione. Che, almeno in parte, ha già sortito i suoi effetti. Sarà vietato, infatti, tenere i cani legati alla catena o con un altro strumento di contenzione permanente fino al 30 settembre in tutto il territorio della Toscana. Lo prevede l’ordinanza straordinaria, firmata nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Eugenio Giani.  

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