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“Natura morta. In consegna”. In Italia la mostra-choc contro i trofei di caccia

Piedi di elefanti trasformati in sgabelli, pelli di tigri in tappeti. Questi orrori, e molto altro, sono ritratti nelle opere esposte per il pubblico a Palazzo Valdina a Roma, sede della Camera. C’è urgenza di una legge che vieti questo commercio dell’orrore, anche in Italia. La fotografa è una donna, Britta Jaschinski.

di Redazione
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Rimarrete scioccati. Stravolti e, speriamo, irrimediabilmente colpiti da ciò che l’uomo riesce a fare agli animali selvatici, per puro diletto. Perché le 30 fotografie in mostra a Roma a Palazzo Valdina, nella sede della Camera dei Deputati, colpiscono il cuore ma anche il cervello e spingono a un riflessione urgente, a un ripensamento indispensabile su ciò che può essere consentito e cosa no. Per legge.

Si intitola “Natura morta. In consegna” la sconvolgente e necessaria esposizione fotografica – aperta al pubblico tutti i giorni dalle 11 alle 19.30 – organizzata da Humane Society International/Europe, con il patrocinio dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, il cui presidente è l’onorevole Michela Vittoria Brambilla. 
Da vedere ci sono le immagini scattate dalla fotografa naturalista tedesca Britta Jaschinski, già insignita di importanti riconoscimenti, che dal 2016 collabora con le autorità per documentare il traffico di trofei di caccia: che in molti Paesi europei, Italia compresa, è ancora possibile e legittimo. Eppure è incredibile che animali in via di estinzione o inseriti in programmi di conservazione delle specie, come elefanti africani, ippopotami, leoni africani, leopardi, orsi bruni e orsi polari vengano uccisi solo per divertimento, per sport, e trasformati in agghiaccianti oggetti e souvenir venduti a collezionisti con il gusto del macabro.

Una sedia realizzata con il manto e la coda di un ocelot, o gattopardo americano. Foto: Britta Jaschinski


Piedi di elefanti adulti sono diventati sgabelli, mentre la pelle di elefante è usata per rivestire le copertine di libri. Ancora piedi, ma di orso bruno, diventano pantofole, e piedi di rinocerente sono portaceneri. E ci sono anche pelli di tigri scuoiate, o di orsi polari, con la testa attaccata arrotolate come tappeti; teste di zebre mozzate con tutto il collo; corni di rinoceronte per soprammobili e ancora pellicce realizzate con il manto di leopardi, ghepardi, giaguari e gattopardi, sequestrate dalle dogane in tutta Europa.

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Un trofeo di caccia, confiscato perché il cacciatore non è stato in grado di dimostrare che l’uccisione della zebra è avvenuta con licenza, cioè legalmente. Foto: Britta Jaschinski

Alla presentazione della mostra, erano presenti gli organizzatori e i protagonisti, tutte donne. Riportiamo le loro dichiarazioni e ciò che raccontano nei video diffusi con lo scopo di divulgare questo commercio dell’orrore, e fermarlo.
I trofei di caccia sono nature morte del nostro tempo, oggetti simbolo del disprezzo per animali appartenenti a specie a rischio estinzione e per la natura. Che queste fotografie possano rimanere impresse nelle menti di coloro che hanno la responsabilità politica di proteggere gli animali a rischio”, ha detto Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di HSI/Europe
La mostra è all’interno della nostra campagna #NotInMyWorld. In Italia, nonostante il 74% della popolazione sia a favore di un divieto di importazione dei trofei di animali appartenenti a specie a rischio di estinzione, questa pratica rimane legale. È essenziale che il Governo italiano dia ascolto alla volontà dei suoi cittadini. Queste foto devono servire da monito per accelerare il processo legislativo di adozione delle proposte di legge già sul tavolo alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica”.

Già nel 2022, l’onorevole Brambilla aveva depositato una proposta di legge per proibire il traffico dei trofei di caccia. Nel 2023, si è aggiunta un’altra proposta, firmata dalla senatrice Dolores Bevilacqua. Ora c’è bisogno di accelerare i tempi e che il Governo se ne occupi e dia risposte.

La fotografa e autrice degli scatti in mostra Britta Jaschinski (Foto: @britta.jaschinski.photography )


“Gli scatti di Britta Jaschinski ritraggono animali trasformati in oggetti, ma anche, indirettamente, la psiche di chi pensa, in questo modo, di appropriarsi della loro “magia’”, ha commentato l’onorevole Brambilla. “La caccia al trofeo è una vergogna, alla quale occorrerebbe porre termine senza indugio. L’approvazione della proposta di legge che ho presentato metterebbe l’Italia sulla strada giusta, quella del divieto di importazione ed esportazione, già battuta da altri Paesi europei, per garantire la conservazione di un inestimabile patrimonio naturale a beneficio delle future generazioni».

Ci sono anche alcuni numeri da conoscere: in 8 anni, dal 2014 al 2022, ben 492 trofei di animali protetti sono stati comprati in Italia, mentre nello stesso periodo nell’Unione Europea ne sono stati importati la bellezza di 27 mila. L’Europa è seconda al mondo per questo commercio, dopo gli Stati Uniti. 
Un macello, in senso letterale.

Foto d’apertura: Piedi di elefante trasformati in sgabelli. Gli elefanti africani della savana sono classificati in pericolo critico. Foto: Britta Jaschinski

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